Anziani demografia

Gli anziani in Emilia-Romagna

Aspetti demografici

Gli anziani residenti in Emilia-Romagna al 1° gennaio 2011 sono oltre 986 mila, pari al 22,3% del totale della popolazione regionale. Gli ultrasettantacinquenni sono circa 517 mila (11,7% della popolazione complessiva) e le persone che hanno superato gli ottant’anni risultano 314.652 (7,1%). La componente femminile risulta prevalente e costituisce il 57,6% dei residenti di 65 anni e oltre e sale al 65% tra i grandi anziani (80 anni e oltre) con conseguenze destinate a ripercuotersi sulla definizione delle politiche regionali rivolte agli anziani.

Tab.1 Popolazione residente in Emilia-Romagna per provincia di residenza e grandi classi di età all'1/1/2011

Provincia di residenza

0-14 anni

15-39 anni

40-64 anni

65 anni e oltre

TOTALE

Piacenza

36.617

80.937

103.432

68.901

289.887

Parma

57.621

129.588

156.504

98.357

442.070

Reggio Emilia

80.489

162.295

183.903

103.701

530.388

Modena

99.403

207.386

249.136

144.989

700.914

Bologna

127.347

273.383

359.430

231.838

991.998

Ferrara

39.401

93.420

136.152

91.021

359.994

Ravenna

50.364

107.515

141.928

92.651

392.458

Forli'-Cesena

52.863

114.947

140.109

87.567

395.486

Rimini

45.676

97.251

118.497

67.820

329.244

Emilia-Romagna

589.781

1.266.722

1.589.091

986.845

4.432.439

Fonte: RER – Rilevazione sulla popolazione – Servizio controllo strategico e statistica

Nell’ultimo decennio l’incidenza della popolazione anziana è inizialmente aumentata, passando dal 22,2% del 2001 al 22,8 del 2007, anno in cui il trend si è invertito, fino a giungere all’attuale 22,3. Negli ultimi anni i ritmi di crescita della popolazione anziana sono risultati inferiori a quelli della popolazione giovanile, se questa tendenza dovesse continuare si giungerebbe ad una sostanziale stabilità del peso degli anziani.

Figura 1 Popolazione 65 e oltre residente - % sul totale della popolazione

Grafico popolazione

Fonte:RER – Rilevazione sulla popolazione - Servizio controllo strategico e statistica

 

Le previsioni demografiche indicano nel periodo 2010-2030 una crescita complessiva della popolazione anziana (65 e oltre) che potrebbe superare il 20%. In particolare, l’incremento sarà concentrato sui grandi anziani che aumenteranno di circa il 29%: fra 20 anni, circa un terzo degli anziani residenti in regione avrà più di 80 anni.

L’entità di tale aumento sarà molto differenziata all’interno del territorio poiché, in funzione del naturale ricambio generazionale, i territori caratterizzati oggi da un elevato grado di invecchiamento tenderanno a ringiovanire e la crescita della quota di anziani sarà invece maggiore nei territori che si caratterizzano oggi per strutture più giovani.

 

Tabella 2 Popolazione 65 anni e oltre – previsioni demografiche

 

Ipotesi

valori assoluti

% su pop. totale

var.ass.

 

2010

2020

2030

2010

2020

2030

2010-2030

alta

985.692

1.073.551

1.257.607

22,4

22,3

23,9

271.915

centrale

985.692

1.060.109

1.209.272

22,4

22,6

24,3

223.580

bassa

985.692

1.046.716

1.161.681

22,4

22,8

25,0

175.989

 

Tabella 3 Popolazione 80 anni e oltre – previsioni demografiche

 

Ipotesi

valori assoluti

% su pop. totale

var.ass.

 

2010

2020

2030

2010

2020

2030

2010-2030

alta

306.123

369.728

421.041

6,96

7,70

8,00

114.918

centrale

306.123 

362.849 

394.418 

6,96 

7,72 

7,94 

88.295 

bassa

306.123

356.211

369.765

6,96

7,77

7,97

63.642

Fonte: RER – Servizio controllo strategico e statistica

 

 

Negli ultimi anni, tuttavia, va segnalata una ripresa della natalità in regione che, accompagnata da una consistente dinamica del saldo migratorio interno ed estero, ha invertito la tendenza dell’indice di vecchiaia (numero di persone di età superiore ai 64 anni su 100 persone di età inferiore a 15 anni). L’indice diminuisce per effetto degli incrementi che hanno caratterizzato la popolazione in età giovanile, più marcati rispetto agli aumenti della popolazione in età senile. Il valore dell’indice passa da 196,8 anziani su 100 giovani nel 1999 a circa 167 anziani su 100 giovani nel 2011.

 

Figura 2 Andamento dell’indice di vecchiaia in Emilia-Romagna dal 1° gennaio 1999 al 1° gennaio 2011

grafico polazione

Fonte:RER – Rilevazione sulla popolazione - Servizio controllo strategico e statistica

 

Da una comparazione tra i valori dei principali indicatori demografici calcolati per l’Emilia-Romagna, per l’Italia e per l’Europa, risulta che la nostra si configura come una regione complessivamente anziana, con indice di vecchiaia e percentuale di persone con 65 anni e più, superiori sia al dato nazionale sia a quello europeo, anche se il trend mostra una tendenza al ringiovanimento.

L’Indice di vecchiaia è di circa 56 punti più alto rispetto a quello europeo e 23 in più rispetto alla media italiana.

 

Tabella 4 Confronto Emilia-Romagna, Italia e UE27*

 

RER

Italia

UE27

Indice di vecchiaia (1)

167,3

144,5

111,3

% Pop. 65 anni e oltre

22,3

20,3

17,4

% Pop. 75 anni e più

11,7

10,1

8,2

% Pop. 80 anni e più

7,1

6,0

4,7

% Pop. Fino a 14 anni

13,3

14,0

15,6

Indice di dipendenza totale (2)

55,2

52,3

49,3

1) popolazione in età superiore ai  64 anni per 100 residenti  in età 0-14 anni.

(2) popolazione in età 0-14 anni e in età superiore ai 64 anni per 100 residenti in età 15-64anni.

* per E-R e Italia 1° gennaio 2011, per EU27 1° gennaio 2010

Fonte: Eurostat (dato UE27 provvisorio)

 A livello territoriale, si rileva una grande variabilità dell’indice di vecchiaia, sia tra i confini provinciali sia trasversalmente ad essi. Classificando i Comuni in base alla zona altimetrica, nel passaggio dalla zona montana alla pianura, l’indice di vecchiaia passa da 240,5 a 161,2 con un valore intermedio di 172,9 per la zona collinare.

L’indice di dipendenza (55,2) risulta più alto della media italiana e di quella europea. Per indice di dipendenza si intende il rapporto, in percentuale, tra il numero di persone con età superiore ai 64 anni più il numero di persone con età 0-14 e il numero di persone con età 15-64. Il valore elevato è il risultato di dinamiche differenziate nelle componenti dell’indice: da un lato l’aumento della popolazione anziana e giovanile e dall’altro una contrazione della popolazione in età lavorativa (15-64 anni), che nel 1999 costituiva circa il 67% della popolazione residente e nel 2011 il 64,4%.

La conoscenza della condizione demografica e della sua evoluzione è un dato necessario per la lettura delle dinamiche sociali; le politiche della Regione non possono prescindere da questa dimensione che è al contempo spaziale e temporale.

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ultima modifica 2012-07-19T17:06:00+02:00
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