La programmazione partecipata per un welfare di comunità

Sintesi della giornata del 13 maggio

 

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In occasione dell’’ultimo appuntamento del secondo ciclo di Officina del welfare si è riflettuto sulla programmazione partecipata e sui processi innovativi che si stanno sperimentando in regione su questo terreno.

L’apertura del seminario è stata dedicata alla presentazione del lavoro del Community Lab, da parte di Augusta Nicoli, dell’Agenzia sanitaria e sociale regionale, che ha illustrato i presupposti del percorso. Esso si sviluppa intorno al concetto di empowering, che significa guardare, nella programmazione dei servizi, ai soggetti, siano essi persone/cittadini, pazienti o comunità, con l’obiettivo di accorciare la distanza tra servizi e cittadini e di sintonizzarsi sul significato delle tematiche trattate. Il percorso del Community Lab, dopo una prima edizione nel 2012-2013 che ha portato alla elaborazione delle linee guida, ha avviato una seconda edizione per il biennio 2014-2015, con progetti di sperimentazione.

Il seminario è proseguito con la presentazione dei progetti del territorio.

Le esperienze selezionate per la loro portata innovativa e presentate nel corso della mattinata sono state: quella del Comune di Reggio-Emilia (Elena Davoli), quella del Comune di Cervia (Daniela Poggiali), di San Cesario sul Panaro (Maria Borsari) e di Ferrara (Tommaso Gradi).

Infine uno spazio nella mattinata, come in ogni appuntamento di Officina del Welfare, è stato dedicato alla riflessione sulle esperienze di altre realtà. In particolare ci si è confrontati con la feconda esperienza brasiliana, con l’intervento di Luciano B.Gomes, dell’Università Federale di Paraiba, che ha ricostruito sia le esperienze istituzionali di partecipazione che quelle non istituzionali, con focus sull’area sanitaria.

Il Brasile, che conta 27 stati e 5600 municipi, è ricco di spazi di partecipazione. Negli anni ’70, terminata la dittatura si dà il via ad un’importante riforma sanitaria, e vengono costituiti i consigli di salute, che vedono la partecipazione di molteplici rappresentanze: cittadini, ossia rappresentanti della comunità, rappresentanze dei lavoratori dei servizi sanitari, dei gestori del sevizio sanitario,  amministratori e rappresentanti delle istituzioni.

I consigli della salute, con la produzione dei bilanci della salute, hanno rappresentato un importante motore della partecipazione nella comunità, oltre che uno strumento di superamento della burocrazia. A livello statale i rappresentanti dei consigli della salute partecipano alle conferenze della salute, mentre a livello di comunità i consigli della salute promuovono le equipe della salute, nelle quali riveste un ruolo importante la figura dell’agente comunitario della salute, che non è una figura sanitaria ma di mediazione, che accompagna il lavoro di equipe sulle tematiche e le problematiche della comunità di riferimento.

Per quanto riguarda le esperienze non istituzionali di partecipazione, Gomes si è soffermato sul movimento autonomo delle assemblee popolari e sui movimenti di ascolto popolare, impegnati tra le altre cose nella supervisione dei contratti per i servizi pubblici con i privati.

A conclusione dell’intervento, Gomes ha evidenziato l’importanza del digitale per la partecipazione, ed ha illustrato l’iniziativa promossa negli ultimi anni dallo stato del Rio Grande del Sul, a tutti noto per l’esperienza del bilancio partecipativo di Porto Alegre avviata sul finire degli anni ’90, che è stata oggi aggiornata dal bilancio partecipativo digitale appunto, e dalla creazione di un gabinetto digitale.

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ultima modifica 2014-06-18T17:11:00+02:00
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