Il Servizio sociale territoriale nella contemporaneità
Il seminario di Officina del Welfare del 5 aprile ha trattato il tema del servizio sociale territoriale, che comprende lo sportello sociale territoriale e il servizio sociale professionale e che rappresenta lo snodo fondamentale del sistema dei servizi.
Dopo i saluti e la presentazione di Maura Forni, responsabile del Servizio Coordinamento Politiche Sociali della Regione Emilia Romagna, la dott.ssa Franca Olivetti Manoukian, dello studio Aps, nella sua relazione di apertura e inquadramento delle tematiche, ha richiamato la centralità del servizio sociale nella determinazione della qualità della vita a livello territoriale.
Posto che stiamo attraversando cambiamenti epocali, e che la crisi sta provocando una rottura degli equilibri nelle vite individuali e familiari delle persone, secondo Manoukian è necessario che nella produzione dei servizi ci si collochi sia rispetto al contesto, prendendo atto della complessità e della frantumazione della società di oggi, sia dentro le organizzazioni di appartenenza, recuperando la storia e le radici dei servizi.
Per Manoukian è inoltre necessario affrontare i problemi sociali in un’ottica sociale e relazionale, evitando di valersi di paradigmi differenti, come quello economico, il che significa partire dalla collettività, dove i problemi si creano ma dove altresì essi possono essere gestiti. Per fare un lavoro nel sociale è quindi necessario partire non già dagli individui ma dalla relazione, valorizzando il mandato originario dei servizi sociali, e promuovendo rappresentazioni affidabili dei problemi e delle priorità, su cui costruire coesione sociale.
Le esperienze dei territori
La seconda parte del seminario, dedicata alla presentazione delle esperienze dei territori, si è aperta con il contributo di Germana Corradini del Comune di Reggio Emilia, che ha illustrato il modello di accoglienza innovativo adottato, che si vale di un apposito “gruppo accoglienza” e che pone al centro del proprio agire la progettazione territoriale, anche grazie all’interazione coi Tavoli di quartiere.
Mariangela Tiramani del Comune di Piacenza, ha sottolineato la scelta del suo territorio, nell’organizzazione del servizio, di coltivare l’ambito familiare e domiciliare, dando valore al contesto di vita.
Francesco Lucchi e Serena della Chiesa, del distretto di Cesena Valle Savio, hanno illustrato il modello organizzativo del servizio sociale, che si vale di un gruppo strategico formato da assistenti sociali, attivo sui temi dell’organizzazione, degli strumenti di lavoro e della formazione
Francesco Malagola e Patrizia Damiani, assistenti sociali dell’Unione Terre d’Argine hanno testimoniato la loro esperienza di lavoro nei giorni del sisma, evidenziando come quest’evento abbia completamente rivoluzionato il loro modo di lavorare e il loro approccio, trasformandoli in operatori di comunità, in cui la fragilità che accomunava tutti di fronte al terremoto, è diventata una risorsa per affrontare in modo nuovo e condiviso i problemi.
Monica Rubbianesi, dell’Unione Terre di Castelli, ha illustrato il modello organizzativo della gestione associata dei servizi alla persona nell’unione e il relativo sistema informatico unitario.
Integrazione delle politiche
Nella parte dedicata all’integrazione delle politiche, Antonio Brambilla, responsabile del Servizio assistenza distrettuale della Regione Emilia-Romagna, si è soffermato sul nuovo modello di accoglienza offerto ai cittadini nell’esperienza delle Case della salute sinora costituite nel territorio regionale, evidenziando come esse rappresentino un modello per la programmazione nazionale e come possano rappresentare importante occasione di integrazione, a livello di territorio, coi servizi sociali.
Nella relazione finale del seminario, il dott. Massimo Lazzarotto di Sinodè srl, ha illustrato i risultati di una ricerca condotta dall’Area Innovazione dell’Agenzia sanitaria e sociale regionale, volta a indagare la realtà organizzativa e istituzionale dei servizi territoriali nella Regione Emilia Romagna e la qualità del servizio sociale, con l’indicazione di un’ipotesi di profilo di qualità.
Interventi
- Il lavoro dei e nei Servizi sociali in tempi di "crisi": ridefinire finalità, obiettivi, processi di produzione (22.57 KB) - valutazioni degli esiti -Franca Olivetti Manoukian - Studio APS
- Servizio sociale e lavoro con la Comunità nel Comune di Reggio Emilia (380.49 KB) - Germana Corradini - Comune di Reggio Emilia
- Spazi di pensiero, strumenti per l'innovazione (87.4 KB) - Francesco Lucchi e Serena Della Chiesa - Servizio Sociale territoriale. Gestione Associata dei Servizi Sociali e Socio Sanitari - Distretto di Cesena Valle Savio
- Sportelli sociali nel distretto di Vignola: cittadini & servizi, ter (2.93 MB)ritori & Unione (2.93 MB)- Monica Rubbianesi - Unione Terre di Castelli
- La qualità del servizio sociale territoriale in Emilia-Romagna (7.24 MB) . Presentazione della ricerca - Massimo Lazzarotto - Sinodè srl
- Le case della salute come esperienza di centralità del territorio - Antonio Brambilla - Servizio assistenza distrettuale, medicina generale, pianificazione e sviluppo dei servizi sanitari - Regione Emilia-Romagna
- DGR 291/2010
http://www.saluter.it/documentazione/leggi/regionali/delibere/dgr-291-2010-201ccasa-della-salute-indicazioni-regionali-per-la-realizzazione-e-lorganizzazione-funzionale201d
- Esperienza della casa della salute di San Secondo di Parma
http://www.youtube.com/watch?v=mfkl2OD5mTA
- Ricerca sui servizi sociali
https://assr.regione.emilia-romagna.it/it/servizi/pubblicazioni/dossier/doss233