Europa contro la povertà

Gli obiettivi di Lisbona per combattere la povertà

Nel marzo del 2000 si è tenuto a Lisbona un Consiglio Europeo straordinario dedicato ai temi economici e sociali dell´Unione Europea. Le novità emerse costituiscono la c.d. "strategia di Lisbona" imperniata sulla riforma dell´economia, dell´occupazione e della politica sociale. Il Consiglio, inoltre, ha chiesto agli Stati membri di adoperarsi per l´obiettivo dello sradicamento della povertà in Europa entro il 2010.

La suddetta strategia è stata rilanciata e rimodulata nel 2005 dal Consiglio europeo di Bruxelles. Per raggiungere gli obiettivi di Lisbona la UE ha adottato come strumento "L´Agenda della politica sociale" , aggiornata al 2005, che si concentra sui posti di lavoro e sulle pari opportunità per tutti, sostenendo, inoltre, le riforme politiche a livello nazionale. Si vincolano strettamente gli obiettivi della politica sociale ad una dinamica crescita economica ed occupazionale in quanto il lavoro e l´adeguata formazione rappresentano la migliore prevenzione possibile contro l´esclusione sociale. Assicurare competenze ed opportunità alle fasce di persone svantaggiate e vulnerabili e la lotta contro la discriminazione, agevolano l´inserimento di tali persone nella società civile.

Le risultanze del vertice di Lisbona hanno dato origine all’omonimo Trattato che è stato approvato, dopo diversi anni, necessari per superare le resistenze di alcuni membri UE, il 1° dicembre 2009. Il 2010 è stato dichiarato Anno europeo della lotta alla povertà e all´esclusione sociale.

 

Complessivamente per la programmazione 2007-2013, la politica regionale unitaria impegna risorse per circa 122 miliardi di euro di cui 28,8 miliardi di euro provenienti da risorse comunitarie. La strategia per la programmazione dei Fondi strutturali 2007-2013, si basa su 4 macro obiettivi, all’interno dei quali sono state individuate le 10 priorità tematiche. Quest’ultime sono rivolte a conseguire obiettivi di produttività, competitività e innovazione validi per tutto il territorio Nazionale. Per la Priorità n. 4 (Inclusione sociale e servizi per la qualità della vita e l’attrattiva territoriale viene destinato l’8,8% delle risorse finanziarie.

Il principio della governance multilivello cui è ispirata la politica regionale unitaria, comunitaria e nazionale, richiede una robusta attività di coordinamento, che deve dispiegarsi a tutti i livelli coinvolti nella programmazione e gestione degli interventi.

Il partenariato economico e sociale rappresenta un valore che, in un sistema aperto e in un ordinamento pluralista, consente di prendere decisioni pubbliche sulla base di conoscenze adeguate e di verificarne l’attuazione e gli effetti. Implica il riconoscimento, da parte delle Istituzioni Pubbliche, della capacità del tessuto sociale intermedio a convogliare e mediare le istanze di una società complessa e un patrimonio di conoscenze disperse fra una moltitudine di soggetti, la cui acquisizione è necessaria per migliorare l’efficacia delle politiche. E’ principio fondante della programmazione comunitaria ed è rafforzato da ultimo negli Orientamenti Strategici per la Coesione. Questo principio si traduce in metodo e prassi amministrativa attraverso il coinvolgimento dei partner economici e sociali lungo tutto il processo decisionale.

La strategia europea per l´occupazione è imperniata su politiche attive di inserimento lavorativo con un efficace momento formativo, concentrandosi sulle regioni meno sviluppate e su altre zone interessate dal cambiamento socio-economico per migliorare l´occupazione e la coesione sociale. Nell´ambito della nuova Agenda sociale si procede a razionalizzare " il metodo aperto di coordinamento", che consente di coniugare coerenza e diversità nazionali ed utilizzato dagli Stati membri per la riforma dei sistemi pensionistici e di assistenza sanitaria e per combattere la povertà. Si tratta in sostanza di coordinare le politiche per combattere la povertà e l´esclusione sociale in base ad uno scambio reciproco di politiche e di buone prassi. Quindi importanti obiettivi sono anche le politiche rivolte ad assicurare pensioni sufficienti e sostenibili ed un´assistenza sanitaria accessibile, sostenibile e di qualità elevata.

Per ciò che concerne i dati, quelli più recenti indicano che nel 2003, secondo un´indagine Eurostat, erano 56 milioni i cittadini europei a rischio di povertà: una massa di persone che vive quotidianamente il dramma dei bassi salari, della disoccupazione di lunga durata e della povertà delle famiglie. Il 15% della popolazione europea deve accontentarsi di entrate inferiori al 60% della media nazionale. I paesi in cui il rischio di povertà è più diffusa sono Grecia e Portogallo, nei quali il problema riguarda il 21% della popolazione, seguiti da Spagna e Gran Bretagna (19%) e da Italia ed Irlanda (18%).

Una persona su otto vive in famiglie in cui nessun componente lavora. Le donne e i minori di 15 anni sono più frequentemente presenti fra i poveri che nel resto della popolazione in tutti i paesi dell´UE. In alcuni paesi, come Danimarca, Paesi Bassi e in parte Francia, la quota di giovani fra 16 e 24 anni in condizioni di povertà è particolarmente elevata. Ciò dipende dal fatto che, in quei paesi, molti giovani lasciano la famiglia di origine prima di aver raggiunto una posizione stabile nel mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione che, a causa del rallentamento dell´economia, è salito al 9% nell´UE, rischia di rallentare la progressione verso gli obiettivi occupazionali di Lisbona (15 milioni di nuovi posti di lavoro entro il 2010).

Link utili:

http://europa.eu/lisbon_treaty/glance/index_it.htm

Il collegamento relativo al Trattato di Lisbona e ai suoi contenuti e applicazioni

http://www.2010againstpoverty.eu

Sito web dell’Anno europeo della lotta alla povertà e all´esclusione sociale

http://ec.europa.eu/social/main.jsp?langId=it&catId=637

Collegamento sul sito della Commissione europea all’Anno europeo della lotta alla povertà e all´esclusione sociale

http://www.lavoro.gov.it/Lavoro/md/AreaSociale/Inclusione/

Collegamento sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali all’Anno europeo della lotta alla povertà e all´esclusione sociale

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ultima modifica 2013-10-01T11:23:00+02:00
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