Il Piano regionale povertà 2022-2024

In attuazione del Piano Nazionale per gli interventi e i servizi di contrasto alla povertà 2021-2023

Approvato con Delibera della Giunta regionale n. 1253 del 25 luglio 2022, il Piano regionale per il contrasto alla povertà 2022-2024 ai sensi del D.Lgs. n. 147/2017 e Deliberazione assembleare n. 110 del 23 novembre 2022 «Piano regionale per il contrasto alle povertà 2022- 2024. (Delibera della Giunta n. 1253 del 25 luglio 2022)» attua e declina a livello regionale l’analogo Piano nazionale approvato nell'ambito del nuovo Piano Nazionale degli Interventi e dei Servizi Sociali, e dotato di uno specifico Fondo Povertà, fornendo il quadro delle risorse nazionali, integrate con quelle comunitarie (PNRR, ReactEu-Pon Inclusione 2014-2020 e FSE plus) e degli interventi da realizzare.

Rappresenta quindi lo strumento programmatico regionale che individua obiettivi, criteri e risorse per la programmazione e la qualificazione degli interventi territoriali destinati a contrastare la povertà, l’esclusione sociale e a promuovere l’inserimento lavorativo delle persone più emarginate.

In particolare le risorse del triennio per l’Emilia-Romagna ammontano a poco meno di 137 milioni di euro per quanto riguarda i finanziamenti più strettamente rivolti alla povertà cui si aggiungono 288 milioni per il ciclo di programmazione FSE plus e oltre 55 milioni, per il solo 2022, del programma GOL.

Il Piano regionale declina quindi nel contesto regionale la nuova prospettiva di lavoro definita a livello nazionale che, accanto alla conferma di alcuni livelli essenziali e servizi, introduce alcune importanti novità nell’ambito dei livelli essenziali e di alcuni interventi, in particolare a favore della povertà estrema, attraverso una programmazione che intreccia i fondi nazionali con quelli comunitari:

  • potenziamento strutturale del servizio sociale professionale attraverso una quota annua massima di 180 milioni euro del fondo nazionale povertà (come previsto dalla Legge di bilancio 2021 all’art. 1, comma 797 e segg.); l’obiettivo di servizio già previsto nel precedente Piano nazionale 2018-2020 di un rapporto tra assistenti sociali e popolazione residente di 1:5000 diviene un livello essenziale delle prestazioni, sia nell’ottica del rafforzamento del sistema dei servizi sociali comunali, gestiti in forma singola o associata, sia nell’ottica di garantire i livelli essenziali collegati al reddito di cittadinanza. La Legge di bilancio 2021 prevede inoltre un ulteriore obiettivo di servizio nel range tra il rapporto 1:5000 e 1:4000. In Emilia-Romagna il rapporto è 1:3750. Le risorse che quest’anno arriveranno ai Distretti emiliano-romagnoli per questo leps ammontano a 10.717.217,00 Euro
  • il Pronto intervento sociale viene individuato come ulteriore livello essenziale da garantire in ogni ambito distrettuale (attuazione quindi dell’art. 22, comma 4 della L 328/2000). Tale livello essenziale viene svincolato dall’area povertà e all’interno di questo ai soli beneficiari del reddito di cittadinanza definendolo come servizio trasversale rivolto ad un target ampio, caratterizzato da bisogni emergenziali che richiedono risposte tempestive.
  • il servizio di supporto e accompagnamento delle persone senza dimora all’iscrizione anagrafica diventa anch’esso livello essenziale; l’obiettivo è rendere effettivo il diritto soggettivo alla residenza, elemento imprescindibile affinché la persona possa accedere a servizi, prestazioni e diritti. Viene inoltre introdotta la necessità di garantire, laddove l’iscrizione viene fatta presso l’indirizzo fittizio, un servizio di fermo posta che garantisca il ricevimento delle comunicazioni istituzionali.
  • l’introduzione dei centri servizi per il contrasto alla povertà, finalizzati non solo alla presa in carico integrata delle persone senza dimora ma anche al supporto per l’ottenimento della residenza anagrafica e all’erogazione del servizio di fermo posta.
  • Il potenziamento dell’housing first, un approccio che ha le sue origini già negli anni 50 nell’ambito della psichiatria e che si è successivamente sviluppato anche in quello della grave emarginazione adulta. L’HF mette al primo posto il diritto alla casa per le persone senza dimora (abbandonando così il classico approccio a gradini) accompagnato da una presa in carico strutturata e multidisciplinare al fine di arrivare alla riconquista dell’’autonomia o quantomeno delle capacità “sopite” dalla vita di strada.

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ultima modifica 2022-11-29T17:56:02+02:00
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