Immigrazione

Donne migranti

Cosa fa la Regione

Nel corso degli ultimi vent’anni la componente femminile dell’immigrazione straniera in Emilia-Romagna è diventata sempre più significativa: nel 2022 le donne straniere (pari a 284.937 unità) rappresentano, infatti, il 52% sul totale della popolazione straniera residente (pari a 549.820 unità).

Le donne ricoprono un ruolo sempre più importante nell'evoluzione del fenomeno migratorio in quanto sono parte attiva del processo di trasformazione sociale, essendo depositarie di identità, competenze e ruoli capaci di condizionare i mutamenti in atto nei paesi di partenza e di destinazione.

Pur essendo molteplici e diversificate le difficoltà che esse incontrano nel processo di inclusione sociale, sono anche numerosi i punti di forza che spesso caratterizzano i loro percorsi migratori, come ad esempio la valenza emancipatoria e di connessione tra culture differenti e tra generazioni diverse.

La Regione Emilia-Romagna, in considerazione della particolare complessità del  fenomeno migratorio femminile e per una maggiore efficacia degli interventi, utilizza un approccio interculturale di genere nelle politiche regionali di accoglienza e integrazione e  affronta il tema della parità, in modo trasversale e integrato con le politiche regionali (Legge regionale n. 6/2014 “Legge quadro per la parità e contro e discriminazioni di genere”).

In particolare, nell’ambito del nuovo Programma 2022-2024 per l’integrazione sociale dei cittadini stranieri (art. 3 comma 2 della L.R. 5/2004),  - approvato con D.A.L. n. 104/2022 – la Regione individua, tra le principali sfide per le politiche regionali e locali dei prossimi anni, quella di «migliorare significativamente l’integrazione socio-economica delle donne; questione multidimensionale che chiama in causa fenomeni di isolamento territoriale e sociale, difficoltà relazionali e occupazionali dovute anche a una scarsa comprensione della lingua italiana, problematiche e difficoltà a ridefinire il proprio ruolo genitoriale nella famiglia e più in generale nello scenario sociale, financo a prevenire e contrastare situazioni di discriminazione e di violenza. Occorre pertanto agire nell’ottica di valorizzazione delle competenze formative e professionali, e della capacità delle donne di agire in termini di mediazione tra generi, generazioni, contesti di origine e provenienza».

Al fine di avere una fotografia aggiornata del fenomeno migratorio femminile, la Regione annualmente redige un Report statistico con dati disaggregati per genere su vari ambiti (residenze, lavoro, scuola, salute, ecc..).

In questo contesto l'Associazionismo femminile può svolgere un ruolo fondamentale nel favorire i processi d'integrazione e il protagonismo delle donne migranti.
Rappresenta infatti un’esperienza di visibilità sociale e responsabilità pubblica, nonché una risposta concreta ad alcuni bisogni specifici delle donne, in particolare delle nuove arrivate.

Al fine di avere una fotografia aggiornata del fenomeno associativo femminile, la Regione mantiene costantemente una funzione di monitoraggio territoriale.

A chi rivolgersi

Area Programmazione sociale, integrazione e inclusione, contrasto alle povertà
Settore Politiche sociali, di inclusione e pari opportunità

viale Aldo Moro 21 - 40127 Bologna

Barbara Burgalassi
0515277489
Barbara.Burgalassi@regione.emilia-romagna.it

Leila Mattar
0515277405
Leila.Mattar@regione.emilia-romagna.it

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ultima modifica 2024-01-18T15:20:49+01:00
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