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Prima gli Italiani? Movimenti migratori e identità meticce
"Prima gli Italiani? Movimenti migratori e identità meticce" è il tema del laboratorio di scrittura interculturale, che si svolgerà – in collaborazione con l’Associazione Eks&Tra – da febbraio 2020 presso il Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell’Università di Bologna, coordinato dallo scrittore Wu Ming 2 e dai docenti Fulvio Pezzarossa e Filippo Milani.
«L’ossessione della purezza e del primato nazionale – spiegano gli ideatori dell’iniziativa – dimentica la presenza storica, ma sempre viva, di lingue, civiltà, cucine, abitudini, festività. Esse differenziano ogni angolo del nostro paese, dove nei secoli le più varie popolazioni si sono incrociate, e dal quale milioni di emigrati si sono mossi, mentre altrettanti turisti ne hanno percorso il territorio».
L’obiettivo degli esercizi narrativi proposti dal Laboratorio di scrittura meticcia è voler «mantenere aperti e attivi quei nodi di dialogo e di scambio, oltre ogni barriera, e offrirsi come luogo per sperimentare nuove comunità, attraverso lo sviluppo condiviso di storie, racconti, narrazioni per superare gli stereotipi negativi delle migrazioni, che dalle origini coinvolgono l’intera umanità».
Le iscrizioni sono aperte fino al 27 Gennaio 2020.
I 35 partecipanti verranno scelti tra le richieste pervenute nei tempi stabiliti, accompagnate da un breve curriculum che specifichi interesse per il tema migratorio, eventuali attività di scrittura, nonché esperienze di migrazione o richiesta d’asilo.
Il Laboratorio si articola in 8 incontri a partire dal 15 febbraio 2020. Tutor, il noto scrittore Wu Ming 2. Gli incontri si svolgono il Venerdì dalle 15 alle 19, nell'Aula Guglielmi del Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica (via Zamboni 32, Bologna).
Per maggiori informazioni:
L'e-book Porti sbarrati, pagine aperte contenente i racconti del Laboratorio di scrittura svoltosi nel 2018/19 verrà presentato venerdì 17 gennaio 2020, alle 17, presso la Sala conferenze della biblioteca Salaborsa di Bologna.
Il volume, in formato pdf, può essere scaricato da qui