Rischio di povertà ed esclusione sociale in Emilia-Romagna nel 2021 e nel 2022

Nel 2022, l'Emilia-Romagna è la regione italiana dove minore è il rischio di povertà o esclusione sociale, dopo la Valle d'Aosta. Netta flessione del rischio rispetto al 2021.

Nel 2022, in Emilia-Romagna, il 9,6% dei residenti vive in famiglie a rischio di povertà o esclusione sociale. Il valore dell'indicatore si riduce in modo significativo rispetto al 2021, quando era pari all'11,2%. L'Emilia-Romagna è la regione italiana in cui il rischio di povertà o esclusione sociale è meno diffuso, dopo la Valle d'Aosta. Per il complesso delle regioni del Nord-est, il rischio è del 12,6% ed è in flessione rispetto al 2021. In Italia, è a rischio di povertà o esclusione sociale quasi una persona su quattro (24,4%) e il valore è in diminuzione rispetto all'anno precedente.  

È quanto emerge dai dati dell'Indagine su Reddito e condizioni di vita (Eu-Silc) per gli anni 2021 e 2022, diffusi di recente dall'Istat, sulla cui base Eurostat calcola gli indicatori ufficiali per il monitoraggio del Goal 1 di riduzione della povertà in tutte le sue forme, nell'ambito dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.  

La definizione degli indicatori è stata di recente rivista e quindi quelli relativi al 2021 e 2022 non sono confrontabili con gli indicatori fino a ora diffusi. 

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Analizzando l'indicatore composito di rischio di povertà o esclusione sociale nelle sue singole componenti, emerge che nel 2022, in Emilia-Romagna, il 7,3% degli individui residenti è a rischio di povertà, l'1% si trova in condizioni di grave deprivazione materiale e sociale, e il 2,9% vive in famiglie a bassa intensità di lavoro. Per questi ultimi due indicatori, l'Emilia-Romagna fa registrare il valore più basso tra le regioni italiane. 

Tra il 2021 e il 2022, la diminuzione dell'indicatore composito osservata in Emilia-Romagna è la risultante di una significativa diminuzione del rischio di povertà (-2,3 punti percentuali) e della bassa intensità di lavoro (-0,9), determinate dalla ripresa dell'economia dopo la crisi pandemica e dal conseguente incremento di occupazione e redditi familiari; è invece sostanzialmente stabile su valori “frizionali” la grave deprivazione materiale e sociale. 

Per il complesso delle regioni del Nord-est la situazione è leggermente peggiore rispetto a quella dell'Emilia-Romagna: nel 2022, il 10,4% degli individui è a rischio di povertà, l'1,6% è in condizioni di grave deprivazione materiale e sociale e il 3,8% vive in famiglie a bassa intensità di lavoro.  

Ben peggiore è la situazione a livello nazionale, dove poco più di un individuo su cinque (20,1%) è a rischio di povertà, il 4,5% degli individui sperimenta situazioni di grave deprivazione materiale e sociale e il 9,8% vive in famiglie a bassa intensità di lavoro. Rispetto all'anno precedente, si osserva comunque una flessione dell'indicatore composito di rischio di povertà o esclusione sociale (-0,8 punti percentuali), risultante dalla sintesi del miglioramento dell'indicatore di grave deprivazione materiale e sociale (-1,4 punti percentuali) e della bassa intensità di lavoro (-1,0), mentre è stabile l'indicatore di rischio di povertà.

Per approfondimenti è possibile consultare il Rapporto Povertà ed esclusione sociale in Emilia-Romagna, anni 2021 e 2022 (pdf824.03 KB) e la tavola Indicatore di rischio di povertà o esclusione sociale e sue componenti. Regioni italiane e Italia - Anni 2021 e 2022 (csv2.78 KB).

 

Altri contenuti utili

Condizioni di vita e reddito delle famiglie. Anni 2021 e 2022 - Istat

Goal 1 del Rapporto SDGs 2023. Informazioni statistiche per l'Agenda 2030 in Italia - Istat

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