Cittadini stranieri in Emilia-Romagna. Mercato del lavoro e dinamiche occupazionali

Uscita la nuova pubblicazione dell’Osservatorio regionale sul fenomeno migratorio con dati aggiornati a fine 2018

Il nuovo report dell’Osservatorio regionale sul fenomeno migratorio

L’Osservatorio sul fenomeno migratorio della Regione Emilia-Romagna ha realizzato (redazione tra dicembre e gennaio 2020) e successivamente pubblicato un approfondimento monografico sul tema del lavoro e delle dinamiche occupazionali dei cittadini stranieri in Emilia-Romagna integrando tra di loro una serie di fonti ufficiali (Istat, Siler, Inps, Unioncamere Emilia-Romagna).

Numerosi gli argomenti trattati, in serie storica, tra cui: il tasso di occupazione, il tasso di disoccupazione, le caratteristiche occupazionali e il tipo di rapporto di lavoro, le traiettorie lavorative, le specificità del lavoro domestico e di cura, l’imprenditoria e il lavoro autonomo.

Sempre con un’attenzione particolare al confronto, al fine di evidenziare differenze e comunanze: tra italiani e stranieri, innanzitutto, così come tra diverse cittadinanze, tra uomini e donne, tra Emilia-Romagna e Italia, e, all'interno del quadro regionale, tre le diverse province.

Per la prima volta, sono pure disponibili 9 brevi approfondimenti provinciali, con una selezione di informazioni essenziali per ogni territorio.

«Questo volume conferma che la presenza dei lavoratori stranieri porta un contributo fondamentale ed è un fattore strutturale nel mercato del lavoro regionale. Ed il lavoro rappresenta altresì un elemento importante del percorso di integrazione, in quanto ha importanti ricadute positive sulla competenza linguistica delle persone, sulla socialità, sulla possibilità di ottenere un alloggio, di ampliare le reti personali, sociali e amicali» commenta la Vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, Elly Schlein.

«Si tratta di un’esaustiva fotografia della situazione di lavoratrici e lavoratori stranieri in regione, che mi auguro possa rappresentare anche un utile contributo, in questo contesto di crisi sociale, sanitaria ed economica prodotta dal coronavirus, per affrontare adeguatamente sia il presente, sia il rilancio delle future politiche sociali e del lavoro, con l’attenzione ad assicurare eguali diritti a tutte le lavoratrici e i lavoratori, a prescindere dalla nazionalità o dallo status, contrastando ogni forma di sfruttamento e caporalato. Perché la società più inclusiva è anche la più sicura per tutte e tutti» conclude la Vicepresidente.

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ultima modifica 2020-04-27T11:06:37+02:00
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