Partecipa all'indagine sulla mediazione interculturale in Emilia-Romagna

Chi sono, dove lavorano, che competenze hanno e quali strumenti professionali utilizzano i mediatori interculturali in Emilia-Romagna?

Una indagine sociale rivolta a chi ha operato, negli ultimi 3 anni, nella mediazione interculturale e/o linguistico-culturale nei servizi pubblici dell’Emilia-Romagna (sportelli e centri informativi per stranieri, aziende USL, ospedali, consultori, scuole, centri per l’impiego, servizi per migranti…).

È quanto sta promuovendo in questi giorni la Regione Emilia-Romagna, che da sempre pone la mediazione tra le azioni prioritarie delle proprie politiche di intervento in materia migratoria.

Più di 100 sono le persone che, da Piacenza a Rimini, hanno già compilato il questionario anonimo on-line, che rimane attivo fino al 31 maggio 2020.

Si tratta di un’iniziativa importante, tra le prime realizzate in Italia, che si pone anche l'obiettivo di aggiornare il quadro rilevato circa 10 anni fa grazie ad un analogo studio. 

Attraverso questa ricerca, la Regione intende analizzare il ruolo dei mediatori e delle mediatrici che lavorano quotidianamente nei nostri servizi, scandagliando così una realtà professionale fondamentale ma ancora poco conosciuta. La ricerca prevede inoltre uno specifico approfondimento su chi opera nell'ambito della protezione internazionale.

L’indagine è promossa dal Servizio Politiche per l’integrazione sociale, in collaborazione con il Servizio Assistenza territoriale e con il supporto del progetto europeo FAMI ICare (HOME/2017/AMIF/AG/EMAS/0075).

Per maggiori informazioni sulla ricerca consulta la sezione Immigrati e stranieri di E-R Sociale

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ultima modifica 2020-05-19T09:39:16+01:00
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