Il Reddito di solidarietà (RES) della Regione Emilia-Romagna, previsto dalla L.R. n. 24/2016 “Misure di contrasto alla povertà e sostegno al reddito”, è stato avviato dal settembre 2017 come misura alternativa a quella nazionale (dapprima denominata "Sostegno all’Inclusione Attiva" - SIA, poi "Reddito di Inclusione" - REI).

Conseguentemente all'ampliamento della platea dei beneficiari del REI, introdotta dal 1° luglio 2018 tramite l’art.1, comma 192 della Legge di Bilancio 2018, il RES è stato trasformato, con la L.R. 7/2018, in misura complementare a quella nazionale.
Con DGR 1001/2018 è stato definito il nuovo ammontare del RES (denominato per praticità "RES2") per i beneficiari, è stata fissata la somma destinata a Comuni e loro Unioni per la realizzazione di interventi e servizi sociali a contrasto della povertà e ne sono stati definiti criteri di riparto e finalità.

L’entrata in vigore del Reddito di cittadinanza con la Legge nazionale n. 26/2019 a decorrere dal 1° marzo 2019, ha determinato l’interruzione del REI e, conseguentemente, della misura regionale RES.

In coerenza con l’obiettivo strategico previsto nel Piano sociale e sanitario di promuovere la lotta all'esclusione, alla fragilità e alla povertà, la Regione Emilia-Romagna continua a garantire, per coloro che ne sono divenuti beneficiari entro il 28 febbraio 2019 e per i successivi 18 mesi, la prosecuzione del RES e delle misure correlate.

Dal suo avvio al 28 febbraio 2019 sono state presentate oltre 28.500 domande di RES. Oltre 19.000 le domande accolte.

Monitoraggio e clausola valutativa del Reddito di solidarietà (RES) della Regione Emilia-Romagna

Il Protocollo regionale con il Terzo settore

L’insieme delle misure per contrastare la povertà ha come fondamento la capacità del sistema regionale e territoriale di attivare ogni risorsa utile a sostenere i beneficiari delle misure nel percorso di ricostruzione della propria autonomia.

L’obiettivo del “Protocollo per l’attuazione del Reddito di solidarietà (RES) e delle misure a contrasto di povertà ed esclusione sociale in Emilia-Romagna (PDF - 1.3 MB)” è quello di favorire a livello locale le sinergie tra i soggetti pubblici, deputati all'applicazione delle misure sopra descritte, e il Terzo settore, che in Emilia-Romagna rappresenta una considerevole risorsa in termini di esperienza, competenza e capillarità.

A prescindere dal RES quindi, il Protocollo regionale rappresenta un vero e proprio Patto entro cui si realizzeranno nei prossimi anni le politiche e gli interventi per il contrasto della povertà e dell’esclusione sociale, in coerenza con il Piano Sociale e Sanitario per il triennio 2017-2019.

Sono firmatari del protocollo, oltre alla Regione, ANCI, CGIL, CISL e UIL, il Forum del Terzo settore, la Delegazione Regionale Caritas Emilia-Romagna, la Fondazione Banco Alimentare Emilia-Romagna Onlus e la FioPSD (Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora).

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