La Regione Emilia-Romagna è impegnata sul versante del recupero alimentare a fini di solidarietà sociale, della lotta allo spreco e della tutela dell’ambiente.

I bandi

Attraverso bandi aperti a organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e fondazioni che operano sul territorio regionale, si finanziano le attività solidali di distribuzione di pasti pronti, ma anche il recupero e la distribuzione gratuita di beni alimentari e non, quali prodotti necessari all’igiene personale e della casa, farmaci e materiale scolastico, alle persone in grave difficoltà economica.

2024

Con Deliberazione di Giunta regionale n. 362 del 4 marzo 2024 è stato approvato il bando per la presentazione di progetti volti a sostenere attività solidaristiche di recupero, stoccaggio e distribuzione diretta e indiretta ai destinatari finali di beni alimentari e non alimentari e per la produzione e distribuzione di pasti a favore delle persone in povertà.

Vedi la pagina del Bando

Ammonta a 1 milione di euro la somma che anche quest’anno la Giunta regionale ha destinato ai progetti realizzati dal Terzo settore per dare un sostegno concreto alle famiglie e alle persone che si trovano in una condizione di povertà tale da non riuscire a soddisfare un bisogno essenziale quale l’accesso cibo.

2022-2023

Nel 2022 sono stati undici i progetti finanziati dalla Regione Emilia-Romagna sul tema del recupero e redistribuzione di beni alimentari a favore delle persone in difficoltà, per un valore complessivo di 500.000 euro.

Questo l’esito del bando DGR 1251/2022 promosso dalla Giunta regionale, con cui viene dato sostegno concreto alle persone che, trovandosi in grave difficoltà economica, non riescono a soddisfare importanti bisogni primari, primi tra tutti l’accesso al cibo, oltre che ai beni per l’igiene personale e della casa.

Con successiva Determinazione n. 9297/2023 «Scorrimento della graduatoria approvata con DD n. 22194/2022: Assegnazione e concessione del finanziamento regionale per attività solidaristiche di recupero alimentari a fini di solidarietà sociale ai sensi della DGR 1251/2022», pubblicata sul Burert n.130 del 24.05.2023 periodico (Parte Seconda) sono stati finanziati ulteriori 7 progetti, per un totale complessivo di 18 progetti ammessi.

Gli Empori solidali

Da alcuni anni è stato dato un forte impulso all’attività degli Empori solidali, che in Emilia-Romagna rappresentano una delle risposte alla povertà.

Oggi in tutte le province della regione è presente almeno un Emporio solidale.
Sono 27 quelli già attivi: 1 a Piacenza (capoluogo), 3 a Parma (capoluogo, Borgo Val di Taro, Lesignano de' Bagni), 2 a Reggio Emilia (capoluogo e Guastalla), 8 a Modena (capoluogo, Carpi, Medolla, Pavullo, San Cesareo sul Panaro, Sassuolo, Soliera, Vignola), 7 a Bologna (3 nel capoluogo, Casalecchio di Reno, Imola, Minerbio, San Lazzaro di Savena), 3 a Ferrara (capoluogo, Codigoro e Cento), 1 rispettivamente a Ravenna (Cervia), Forlì-Cesena (Forlì) e Rimini (capoluogo).  
È inoltre prevista l’apertura degli empori di Ravenna, Riccione (Rn), Argenta (Fe).

Di questi 27 empori, 18 hanno costituito l’Associazione Empori Solidali Emilia Romagna Odv, ente di secondo livello, che lavorerà in continuità, sviluppando azioni di formazione, sensibilizzazione, advocacy con ricadute positive su tutti gli empori aderenti. Anche quelli che inizialmente non hanno potuto aderire o hanno preferito crescere e maturare prima di avvicinarsi al livello regionale, troveranno massima apertura a spazi di confronto e collaborazione.

La mappa degli Empori solidali in Emilia-Romagna

Gli Empori solidali costituiscono una risorsa fondamentale e si muovono in un ambito complesso, caratterizzato da molteplici attori e da una pluralità di aspetti operativi.
Gli attori si collocano nei settori della produzione industriale ed agricola; della grande e piccola distribuzione; della ristorazione; delle istituzioni del territorio; del terzo settore nelle sue varie declinazioni (dalle parrocchie ai Centri di servizio per il volontariato, dalla Caritas al Banco alimentare).
Anche gli aspetti operativi sono diversi e includono, tra gli altri: la raccolta, stoccaggio e distribuzione; il rispetto delle regole sanitarie e l'attenzione al tema della corretta alimentazione; il rapporto con i beneficiari e costruzione dei criteri per l'accesso al servizio; la collaborazione con gli Enti locali.

Gli Empori assolvono a due funzioni:

  • il contrasto alla deprivazione materiale e alimentare
  • la cura degli aspetti sociali e relazionali, in riferimento alle persone con cui entrano in contatto, in secondo luogo. Attraverso attività accessorie quali l’ascolto, l'orientamento verso i servizi, la formazione, l’inserimento lavorativo, gli spazi mamma-bambino, le consulenze al credito e alla gestione domestica, gli Empori permettono infatti ai beneficiari di trovare risposte, strumenti e possibili soluzioni utili alla propria attivazione o ri-attivazione.

Nel mese di ottobre 2017 è stato sottoscritto tra Regione Emilia-Romagna, Coordinamento Empori solidali, CSV Emilia-Romagna Net, ANCI Emilia-Romagna il Protocollo per la valorizzazione della rete degli Empori solidali Emilia-Romagna.

Il 15 febbraio 2019 tale Protocollo è stato rinnovato. Lo hanno firmato, oltre agli aderenti al Protocollo precedente, anche le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL. L’allargamento del Protocollo (PDF - 2.5 MB) è stato sancito in occasione del convegno “La realtà degli Empori Solidali in Emilia-Romagna", tenutosi a Casalecchio di Reno (BO).

La collaborazione con il Banco Alimentare

Dal 2009 è attiva una proficua collaborazione con la Fondazione Banco Alimentare Emilia-Romagna ONLUS di Imola (BO), che ha visto il sostegno della Regione a diversi progetti per il recupero alimentare e la lotta allo spreco, tra i quali:

  • La ricerca di nuove aziende donatrici, anche attraverso azioni coordinate con gli Enti locali
  • La raccolta e distribuzione delle eccedenze ortofrutticole
  • La sottoscrizione di accordi con la ristorazione collettiva
  • La fornitura di servizi e formazione ai soggetti che si occupano della distribuzione di beni alimentari a fini solidali (si veda, ad esempio, il c.d. "Manuale salva-cibo")

Nel 2018 la Regione ha deliberato un finanziamento, pari a 20.000 euro, a Banco Alimentare per la realizzazione del progetto "Contrasto alla povertà e diminuzione dello spreco alimentare: sviluppo del sistema banco alimentare sul territorio regionale", finalizzato ad aumentare le donazioni delle eccedenze da parte delle aziende emiliano-romagnole a fini di solidarietà e a fidelizzare la relazione con le aziende già donatrici (DGR n.1635/2018).

Nel 2019 è stato invece cofinanziato il progetto denominato “Sviluppo del recupero alimenti da GDO e Industria per una redistribuzione a fini sociali in Emilia-Romagna” che ha tra i suoi obiettivi generali lo sviluppo delle collaborazioni con la GDO (grande distribuzione organizzata) secondo le possibilità previste dalla legge 166/16, la sensibilizzazione delle aziende alimentari per la cessione dei prodotti non inseriti sul mercato ma idonei al consumo umano, il recupero, lo stoccaggio e la distribuzione degli alimenti alle strutture caritative convenzionate sul territorio regionale.

Norme e atti di riferimento

Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD) - sul sito dell'Unione europea

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