Povertà

Il fenomeno della povertà, come dimensione dell'esclusione sociale, comprende problematiche molto diverse fra loro ma collegate, quali la marginalità, la precarietà economica, la deprivazione culturale, la solitudine, la carenza di legami familiari e sociali

Cosa fa la Regione

I dati annuali relativi alla povertà attestano anno dopo anno la sostanziale tenuta della nostra regione che registra mediamente una spesa per consumi più alta rispetto alla media nazionale. Stesso discorso se si analizzano i dati relativi al rischio povertà o esclusione sociale. A questo proposito si veda l'analisi dedicata alla pvertà in regione a cura del Settore statistico regionale.

Questi ultimi anni sono stati caratterizzati da emergenze improvvise (la pandemia, i conflitti bellici, gli sconvolgimenti climatici) e dalle conseguenti crisi socioeconomiche: molte persone si sono trovate ad affrontare situazioni di fragilità e precarietà impreviste che hanno acuito disuguaglianze preesistenti e hanno fatto scivolare verso il basso molti nuclei e singoli facendo emergere una nuova utenza, che mai prima di queste contingenze, aveva avuto necessità di rivolgersi al sistema dei servizi per chiedere aiuti e supporti. Contemporaneamente aumentano le forme di lavoro destrutturato e sottopagato soprattutto nei confronti di giovani, donne e stranieri. Un insieme di fattori che concorre a rendere progressivamente più fragili un numero crescente di persone e famiglie che faticano così ad affrontare le spese ordinarie (gestione casa, spostamenti, beni alimentari, salute, cultura, ecc.), riducono progressivamente il proprio accesso a beni e servizi considerati “non primari”. Le difficoltà economiche non consentono una piena partecipazione sociale e culturale, generano condizioni di isolamento e di esclusione, riducono le prospettive educative dei minori e quindi le aspettative per il futuro, amplificano le disuguaglianze e le perpetuano nel tempo e tra le generazioni, influenzano il prendersi cura di sé e quindi le condizioni di salute. Vi sono poi alcune categorie sociali che storicamente sperimentano condizioni di povertà associate a difficoltà di inclusione, quali ad esempio le persone immigrate o coloro che appartengono alle comunità sinte e rom che, per motivi culturali anche delle comunità stesse, prediligono ad esempio forme abitative non tradizionali, incontrano maggiori ostacoli all'integrazione.  Contemporaneamente la povertà si allarga in modo trasversale scavalcando le classi sociali per arrivare a interessare quel ceto medio fino ad anni recenti risparmiato: persone che faticano a percepirsi e/o accettarsi in questa nuova condizione, che talvolta cadono nel sovraindebitamento e che i servizi rischiano di non riuscire ad intercettare, con il rischio di creare una nuova forma di povertà socio-istituzionale.

Per questi motivi la Regione ha sempre avuto una grande attenzione ad investire in misure per la prevenzione e il contrasto della povertà. In passato vi sono stati il Reddito di solidarietà regionale, i contributi per i dipendenti delle aziende in crisi, la L.R. 14/2015 per l'inserimento lavorativo e l'inclusione sociale delle persone in condizione di fragilità e vulnerabilità, le risorse ai Comuni finalizzate a contrastare le conseguenze della crisi conseguente l’epidemia da Covd-19 o per supportare le persone senza dimora).

Attualmente sono in corso:

Una particolare importanza nella strutturazione di interventi e risposte, anche a carattere sperimentale, è rivestita dai programmi e fondi comunitari che in questi ultimi anni vengono orientati anche verso il contrasto alla povertà, alla grave deprivazione e all’esclusione sociale, in un’ottica di programmazione integrata. Molti dei LEPS, degli obiettivi di servizio e interventi previsti dai Piani nazionali povertà e “interventi e servizi sociali” vedono la convergenza di una pluralità di fondi: i LEPS del Pronto Intervento Sociale (PIS), quello dell’accompagnamento all’iscrizione anagrafica delle persone senza dimora, gli interventi di Housing first e le cd “Stazioni di posta” o Centri servizi per le persone senza dimora e in condizione di grave deprivazione materiale sono realizzati grazie ad un mix di fondi nazionali (Fondo nazionale politiche sociali e Fondo nazionale povertà) e comunitari quali il FSE + 2021-2027 il Programma Nazionale Inclusione e Lotta alla povertà 2021 – 2027 e il PNRR.

Inoltre la Regione è capofila del Progetto Rebuilding finalizzato a supportare i territori nella programmazione, gestione e monitoraggio dei fondi nazionali e comunitari.

Fanno da cornice agli interventi regionali in materia il Piano Sociale e Sanitario 2017-2019, approvato con Delibera dell'Assemblea legislativa n. 120 del 12 luglio 2017, che si pone come primo obiettivo la lotta all'esclusione, alla fragilità e alla povertà, e il Piano regionale per il contrasto alle povertà 2022-2024.

Inoltre la Regione interviene inoltre sul tema dell’integrazione sociale delle comunità di Rom e Sinti presenti in regione.

A chi rivolgersi

Area Programmazione sociale, integrazione e inclusione, contrasto alle povertà
Settore Politiche sociali, di inclusione e pari opportunità
viale Aldo Moro 21, 40127 Bologna

Viviana Bussadori
0515277495  |  viviana.bussadori@regione.emilia-romagna.it

Michela Bottazzi
0515279536  |  michela.bottazzi@regione.emilia-romagna.it

Claudia Melloni
0515276894claudia.melloni@regione.emilia-romagna.it

Per approfondire

2024 e 2023

Anni precedenti

Norme e atti

Link utili

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ultima modifica 2024-06-27T15:16:31+02:00
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