Progetti di accoglienza abitativa di soggetti in area penale
Sono azioni volte a fornire il primo sostegno alle persone che siano sprovviste di un efficace supporto socio-famigliare nel delicato momento dell’uscita dal circuito detentivo, ovvero, sin dal momento della condanna, quando possibile (come via sostitutiva alla carcerazione).
Progetto "Casa don Dino Torreggiani" – Cooperativa L’Ovile (Reggio Emilia)
Mira a favorire la rieducazione e la risocializzazione degli autori di reato tramite progetti educativi personalizzati (Pep).
Il progetto prevede:
- selezione e classificazione delle richieste di accoglienza attraverso la valutazione di una equipe;
- progettazione personalizzata da realizzarsi per ogni singolo utente/ospite della casa;
- supporto educativo relazionale attraverso la presenza di educatori per la gestione della quotidianità;
- colloqui psicoterapeutici per l’accompagnamento durante la permanenza in struttura;
- inserimento lavorativo attraverso tirocini formativi e progetti di inserimento lavorativo e orientamento al lavoro esterno;
- attività di gruppo orientati alla riflessione e condivisione di tematiche inerenti il reato, il reinserimento, il progetto di vita ecc…;
- attività di sensibilizzazione e prevenzione momenti formativi con giovani, in ambito scolastico, sui temi del carcere, della pena e della giustizia.
Progetto "Casa madre del perdono" – Comunità Papa Giovanni XXIII (Rimini)
E' un progetto personalizzato nel quale particolare rilevanza è data all’aspetto di vita in comunità attraverso la condivisione di spazi e momenti di riflessioni sul reato e sulle modalità di relazione sociale.
Un aspetto importante è attribuito al lavoro sia all’interno della casa di accoglienza che all’esterno attraverso la rete delle cooperative legate all’Associazione Papa Giovanni XXIII.
Di particolare spessore è il coinvolgimento di volontari esterni che sono circa 15.
I volontari vengono specificamente formati all’esperienza della condivisione diretta in questa specifica modalità, con incontri di approfondimento e confronto su quanto vissuto condotti dal coordinatore della struttura: con cadenza almeno mensile tutti le persone coinvolte nel progetto partecipano ad un momento di supervisione, analisi delle dinamiche emergenti, valutazione e ridefinitone degli interventi e delle strategie.