Il percorso dell'adozione
Adozioni internazionali e nazionali prevedono un percorso iniziale comune, in cui sono coinvolti diversi soggetti istituzionali con funzioni differenti.
Il percorso si differenzia dopo la presentazione al Tribunale per i Minorenni della relazione psico-sociale illustrativa della coppia realizzata dall’équipe adozioni (punto 5).
Le fasi sono queste.
1. Accesso informativo
I coniugi interessati ad intraprendere il percorso dell'adozione devono rivolgersi ai servizi sociali per la tutela dell'infanzia competenti territorialmente (sulla base della residenza). - ABBIAMO UNA LISTA?
Viene organizzato un primo colloquio informativo con l'assistente sociale dell'équipe adozioni, durante il quale vengono fornite tutte le informazioni sul percorso e vengono verificati i requisiti giuridici di accesso.
2. Preparazione delle coppie
Le coppie che intraprendono il percorso hanno a disposizione un corso formativo e di preparazione gratuito organizzato e condotto dagli operatori delle équipe adozioni (assistenti sociali e psicologi), in collaborazione con gli enti autorizzati per l'adozione internazionale e talvolta con le associazioni di famiglie adottive.
Il corso ha lo scopo di fornire, tramite modalità di lavoro attive, informazioni giuridiche, psicologiche, sociali relative ai contenuti specifici dell’adozione nazionale ed internazionale e di fornire gli strumenti per autovalutare, con maggiore sicurezza, se e come proseguire nel percorso.
Per approfondire il corso formativo
3. Accertamento della salute dei coniugi
Le coppie che intraprendono il percorso devono sottoporsi a una visita medica presso l'unità operativa di medicina legale per il rilascio del certificato di idoneità sanitaria. La visita va effettuata prima della conclusione dell'indagine psicosociale. Il rilascio del certificato è esente dal pagamento del ticket.
4. Indagine psicosociale
È un percorso di conoscenza che consiste in incontri approfonditi, compresa una visita domiciliare, tra i genitori aspiranti adottivi ed i professionisti dell'équipe adozioni. Sono trattati aspetti relativi alle caratteristiche della coppia, alle motivazioni e disponibilità all'adozione.
La normativa nazionale prevede una durata di 4 mesi.
Al termine dei colloqui, i servizi inviano una relazione dettagliata sul profilo della coppia al Tribunale per i minorenni di Bologna (competente per tutta l'Emilia-Romagna).
5. Presentazione della disponibilità all'adozione
Questo step varia a seconda che si tratti di adozione internazionale o nazionale.
In caso di adozione internazionale
La disponibilità all'adozione viene presentata al Tribunale per i minorenni per l’Emilia-Romagna, che convoca la coppia.
Al Tribunale spetta il compito di decretarne (o meno) l'idoneità all'adozione internazionale.
Entro un anno, i coniugi idonei devono dare incarico a un Ente autorizzato, scelto tra quelli riconosciuti dalla Commissione adozioni internazionali (CAI) per la nostra regione, di seguire le procedure all’estero. Si tratta della cosiddetta "fase dell'attesa".
Prima che arrivi il bambino, il Tribunale verifica i requisiti del provvedimento di adozione pronunziato all’estero e, dopo averli accertati, ordina la trascrizione del provvedimento di adozione nel registro di stato civile del Comune di residenza dei genitori adottivi.
In caso di adozione nazionale
Le coppie possono presentare la disponibilità all’adozione nazionale al Tribunale per i minorenni per l’Emilia-Romagna e/o a tutti gli altri Tribunali del territorio nazionale.
Vengono contattate dal Tribunale per un eventuale proposta di abbinamento qualora abbiano caratteristiche idonee ad accogliere il bambino in stato di adottabilità.
Dopo l’inserimento in famiglia, il bambino trascorre un anno di pre-affidamento adottivo, al termine del quale il Tribunale per i minorenni può emettere il decreto di adozione, attraverso cui diventa giuridicamente figlio dei genitori adottivi.
6. Arrivo del bambino ed interventi di post-adozione
Dopo l'arrivo del bambino e l'inserimento nella nuova famiglia, vengono attivati servizi e interventi per la tutela della salute psico-fisica del bambino e per favorire l’inserimento nel contesto socio-educativo e scolastico.
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