Con l’approvazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 21 gennaio 2000 (G.U. 24/01/2000) che dichiarò lo stato di emergenza nei capoluoghi delle 14 aree metropolitane per fronteggiare la grave situazione delle persone in stato di povertà estrema e senza dimora, si diede il via al primo strumento normativo che disegnava una politica nazionale degli interventi a contrasto della povertà estrema. Al Comune di Bologna furono destinati € 619.748,27.

Inoltre il DPCM del 15 dicembre 2000 (G.U. del 23/03/2001) che assegnò finanziamenti per gli anni 2001 e 2002 da destinarsi ad interventi di carattere straordinario aggiuntivi rispetto a quelli effettuati ai sensi della legislazione vigente, per le persone che versano in stato di povertà estrema e senza fissa dimora. Il DPCM prevedeva che gli enti locali, le organizzazione di volontariato, gli organismi non lucrativi di utilità sociale e le IPAB potessero presentare alle Regioni, entro il 30 giugno di ciascuno dei due anni 2001 e 2002, progetti concernenti la realizzazione di centri e di servizi di pronta accoglienza, interventi socio-sanitari, servizi per l´accompagnamento e il reinserimento sociale delle persone che versano in situazioni povertà estrema e dei senza fissa dimora.

Per quanto riguarda l’anno 2001, la delibera di assegnazione dei contributi erogò € 1.652.662,00 finalizzati ad una serie di interventi: apertura nuove mense, erogazione di pasti, vivande e alimenti, gestione e potenziamento di Centri di accoglienza e riparo notturno, attivazione ex-novo di strutture di accoglienza aventi caratteristiche più vicine ai gruppi appartamento o alloggi sociali di transizione, avvio di attività incentrate sull’obiettivo del reinserimento sociale (inserimento lavorativo, laboratori artigianali, corsi di formazione), ed interventi di pronta accoglienza diurna (centro ascolto, servizio docce e guardaroba, orientamento ed accompagnamento ai servizi). Nel 2002 la Regione Emilia-Romagna ha proseguito l´iniziativa, stanziando la somma di € 2.055.547,75 a finanziamento di 31 progetti.

Il DPCM ha fornito l´occasione per riaffermare il ruolo attivo delle amministrazioni di questa regione, di progettazione delle politiche e di promozione di forme di coordinamento con associazioni ed operatori sociali no-profit. I progetti presentati hanno dato risalto all´importanza che assume, nel rapporto con queste persone, la relazione personale: dalla funzione di ascolto e orientamento a quella di risposta ai bisogni più elementari.

L´opportunità di finanziamenti offerta dal DPCM è stata integrata dai contributi in conto capitale assegnati con deliberazione del Consiglio Regionale 17 giugno 2003, n.490 a soggetti pubblici e privati no-profit per la realizzazione, l´acquisto e la ristrutturazione di strutture socio-assistenziali (L.R. 2/85, art. 42) rivolte ad anziani, disabili, minori, tossicodipendenti e adulti in difficoltà. Agli interventi destinati alle persone in condizioni di estrema povertà e senza fissa dimora. sono stati assegnati contributi pari a € 2.153.100,00.

Nell’ottobre 2004, in collaborazione con l’Istituto Regionale Emiliano-Romagnolo per i Servizi Sociali e Sanitari (IRESS) di Bologna, è stato realizzato uno studio che ha prodotto un report dal titolo “Le politiche di lotta alla povertà in Emilia Romagna: dal DPCM 15 dicembre 2000 al Programma regionale a contrasto della povertà attraverso l’analisi dei progetti”

Documenti da scaricare:

Le politiche di lotta alla povertà in Emilia Romagna: dal DPCM 15 dicembre 2000 al Programma regionale a contrasto della povertà attraverso l'analisi dei progetti
Rapporto di ricerca - Ottobre 2004

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