Fotografia regionale dei rom e sinti al 31 dicembre 2017

Esiti della rilevazione regionale

La fotografia al 31 dicembre 2017 dei rom e sinti in Emilia-Romagna ha interessato i 36 Comuni che nelle precedenti rilevazioni (rilevazione al 31/12/2012 e rilevazione straordinaria solo sulle aree sosta al 15/11/2015) risultavano interessati dal fenomeno: il monitoraggio è stato effettuato su 144 tra aree sosta e microaree e su 133 di queste è stato possibile raccogliere dati sulle presenze.

I dati si articolano in due macro-gruppi:

La rilevazione completa dei dati nelle microaree private, proprio perché si tratta di situazioni e di nuclei che si sono resi autonomi rispetto all’abitare, peraltro non gravando più sulle amministrazioni, talvolta non è stata possibile.
Si precisa che i dati di seguito forniti non rilevano le persone che vivono in case tradizionali e neppure coloro che sono presenti in insediamenti abusivi e temporanei.

>> Report di indagine con risultati di dettaglio (pdf521.72 KB)

Le persone presenti

Al 31 dicembre 2017 nelle aree sosta e microaree dell’Emilia-Romagna risultano presenti 2.784 persone, pari allo 0,06% della popolazione totale residente alla medesima data.
2.390 sono residenti in tali aree (85,8%), mentre 394 sono in possesso di residenza in altro luogo (14,2%).

Gli appartenenti alla comunità sinta rappresentano la stragrande maggioranza con 2.752 persone, pari al 98,9%; solo 17 i rom (di cui 15 con cittadinanza italiana), pari allo 0,6%; infine, 15 sono le persone non appartenenti a queste comunità (0,5%).

Il 99,4% ha cittadinanza italiana; solo lo 0,54% è cittadino di altri Paesi (Romania, Bosnia ed Erzegovina, Marocco, Pakistan, India), mentre lo 0,04% è apolide.

nuclei familiari censiti sono 699, con una dimensione media di poco inferiore ai 4 componenti.

La suddivisione per genere è sostanzialmente equilibrata: i maschi risultano infatti essere il 50,3% e le femmine il 49,7%.

Quanto alle fasce di età, i minori complessivamente sono il 33,9%, gli adulti (18-64 anni) il 61,8%, gli anziani (65 anni e oltre) solo il 4,3%.
Tali dati confermano una peculiarità di queste comunità: la loro età media notevolmente più bassa rispetto alla popolazione totale.
Le persone nelle aree sosta e microaree presentano infatti un tasso di popolazione minorile molto più elevato della media emiliano-romagnola, e una presenza di persone di terza e quarta età abbondantemente al di sotto (alla medesima data, la media emiliano-romagnola dei giovani minorenni è pari al 15,9%, mentre quella dei 65enni e oltre è pari al 23,8%).

Il titolo di studio è un dato che è stato rilevato in 102 aree, per complessive 2.072 persone presenti.
Il 38,9% dei presenti censiti risulta sprovvisto di alcun titolo di studio.
il 27,9% ha conseguito la licenza di scuola primaria e il 30,7% il diploma di secondaria di 1° grado.
Gli altri titoli sono di gran lunga minoritari.
Via via che si sale con il livello di istruzione, le percentuali si assottigliano notevolmente.
Pur rimanendo un’esigua minoranza, la proporzione di donne con un titolo di studio medio o elevato è maggiore di quella registrata tra gli uomini (rispettivamente 2,3% e 0,9%).

In 79 aree è stato rilevato il dato sulle iscrizioni scolastiche dei minorenni.
Al 31 dicembre 2017 risultano iscritti a vari ordini e gradi di studio 436 minori - 235 maschi e 201 femmine.
I 51 iscritti al nido (1) e alla scuola dell’infanzia (50) rappresentano il 51,5% dei minorenni dai 0 ai 5 anni presenti in queste 102 aree.
Il 92,7% dei minorenni presenti nelle aree e iscritti a scuola ha un percorso scolastico regolare e di successo; il 4,2% sta ripetendo la stessa classe ed il 3,1% si era ritirato nel corso dell’anno scolastico precedente.

Il tipo di occupazione è stato rilevato in 65 aree: 184 maschi e 130 femmine hanno un impiego.
Tra coloro che lavorano, il 58,6% svolge attività di lavoro autonomo, soprattutto nell’ambito dello “spettacolo”, che risulta il settore occupazionale prevalente. Impiega infatti il 60,2% dei 314 lavoratori censiti. Si tratta di un ambito maschile al 60,3%. Le attività realizzate riguardano le giostre, i luna park, i gonfiabili.
Segue il lavoro stagionale e/o a tempo determinato, che rende conto di più di 1 occupato su 5. Il lavoro parasubordinato e quello a tempo indeterminato sono invece minoritari.
Le lavoratrici sono la maggioranza di coloro che lavorano stagionalmente e/o a tempo determinato (52,2%); in tutti gli altri casi, invece, prevalgono i lavoratori uomini.
Tornando agli ambiti occupazionali, si segnalano il 16,9% nel commercio (prevalentemente nella gastronomia alimentare, che copre il 60,4% dei lavori nel settore del commercio e che impegna soprattutto donne) e il 15,3% nei servizi (soprattutto pulizie e manutenzione del verde - che impiegano il 66,67% di donne nel primo caso, il 100% di uomini nel secondo).

Gli insediamenti

Complessivamente sono stati rilevati 144 insediamenti: 32 le aree sosta e 112 le microaree (pari rispettivamente, al 22% e al 78% del totale).
Una microarea su 3 è pubblica (37, vale a dire il 33%); le restanti 75 sono private (67%).

Le aree private sono state tutte considerate, in questa prima rilevazione, come microaree anche se spesso non possiedono ancora le caratteristiche edilizie ed urbanistiche in linea con la direttiva regionale 43/2016.
Il monitoraggio ne ha evidenziate 75, contro le 100 rilevate nel 2015: per 31 di queste le Amministrazioni hanno avviato le procedure di contestazione degli abusi.

Nei 69 insediamenti di proprietà pubblica, tra aree sosta e microaree, il titolo di godimento prevalente è quello dell’autorizzazione alla sosta (31 casi, tutte aree sosta; pari al 44,1% del totale); in 18 casi, tutte microaree acquisite al patrimonio pubblico, i nuclei risultano “custodi dell’area” (26,0%); altre 15 microaree sono assegnate con diritto di superficie (21,7%) ; in 1 area sosta e in 1 microarea il titolo risulta quello del comodato gratuito; per le restanti 3 aree non è indicato il titolo di godimento.

L'analisi del numero di persone presenti per ogni singolo insediamento, suddiviso in fasce, fa emergere che le aree più grandi, che hanno cioè una presenza tra le 71 e 130 persone, sono solo 5, tutte aree sosta pubbliche.
La seconda fascia, quella che va da 41 a 70 persone, rende conto di 12 insediamenti (10 aree sosta, 2 microaree) mentre sono in tutto 29 gli insediamenti che si collocano nella fascia di presenze che va da 21 a 40 persone (6 aree sosta, 23 microaree).
L’ultimo blocco è quello degli insediamenti più piccoli, fino a 20 persone presenti. In Emilia-Romagna hanno tale caratteristica 87 insediamenti, tra cui 5 area sosta e 82 microaree.
Questo dato indica, come già era apparso evidente in occasione della precedente rilevazione, che la nostra regione presenta un numero limitato di insediamenti di grandi dimensioni, considerati un elemento di marginalizzazione, fonte di discriminazioni e freno all’integrazione sociale. In particolare, dal raffronto dei dati tra la rilevazione al 31/12/2017 e quella al 15/11/2015, emerge che le aree che rientrano nella fascia oltre le 71 persone sono passate da 8 a 5, sia per effetto del processo di superamento o riduzione degli insediamenti più grandi promosso con il bando regionale , sia per la tendenza di molti nuclei di affrancarsi dalla dimensione dell’area sosta, caratterizzata anche da difficoltà di convivenza, a favore di una soluzione privata su terreni acquistati direttamente dai nuclei, ovvero le microaree familiari. Inoltre, come evidenziato in tabella 16, l’area più popolata conta alla data della rilevazione 112 persone contro le 130 della rilevazione effettuata nel 2015.

Per 57 insediamenti, sia pubblici che privati, sono state segnalate significative problematiche, a volte sommate le une alle altre.
In 40 casi si tratta della vicinanza a zone con rischi naturali e/o industriali, 19 insediamenti presentano carenze igienico-sanitarie, in 8 casi risultano problemi di vicinato e in altrettanti la presenza di impianti o allacciamenti non a norma, in base alla legislazione vigente; infine in 2 insediamenti è stata segnalata la presenza di barriere architettoniche.

La rilevazione ha riguardato anche le strutture abitative o accessorie presenti sulle aree e microaree. In questo caso i dati sono disponibili per 96 insediamenti.
Complessivamente sono state rilevate 477 tra roulotte e camper (in tutti e 96 gli insediamenti), 322 case mobili (in 72 aree), 165 manufatti prefabbricati (in 63 aree), 86 strutture in muratura (35 aree), 72 baracche (in 34 insediamenti), 57 container (in 26).

 

Azioni sul documento

ultima modifica 2020-11-07T15:55:03+02:00
Questa pagina ti è stata utile?

Valuta il sito

Non hai trovato quello che cerchi ?

Piè di pagina