Il servizio civile offre un’opportunità di crescita personale e professionale unica, che permette a ragazzi e ragazze di fare un’esperienza di vita in ambiti diversi: la classica assistenza, ma anche la cultura, il turismo, l’ambiente e l’agricoltura.

Esistono il servizio civile universale e il servizio civile regionale, ciascuno con propri bandi e requisiti di accesso differenti.

I giovani in servizio civile operano in diversi ambiti:

  • assistenza, prevenzione, cura, riabilitazione, reinserimento sociale, promozione e tutela dei diritti sociali e di cittadinanza;
  • educazione e promozione culturale, educazione alla pratica sportiva;
  • protezione civile;
  • cooperazione allo sviluppo ed interventi di pacificazione fra i popoli;
  • difesa ecologica e tutela ed incremento del patrimonio forestale;
  • salvaguardia e fruizione del patrimonio artistico, monumentale ed ambientale.

Disciplina di riferimento del Servizio civile regionale

Val alla sezione

Come e dove è nato il servizio civile?

Da quando nel 1949 Pietro Pinna, antimilitarista residente proprio in Emilia-Romagna, a Ferrara, primo in Italia si rifiutò di prestare il servizio militare rischiando il carcere, sono stati tantissimi i giovani che hanno seguito il suo esempio, creando i presupposti per l’approvazione della legge 772 del 1972: la prima che ha sancito il diritto all’obiezione di coscienza e l’istituzione del servizio civile come sostitutivo a quello di leva.  

Fino a quel momento tutti coloro che si erano rifiutati di prestare il servizio militare erano considerati al pari dei disertori e dei renitenti alla leva, spesso con pesanti ripercussioni legali. 

Forse non tutti sanno che in questa prima fase il servizio civile aveva una durata superiore a quello militare, e sceglierlo aveva conseguenze sulla vita degli obiettori, come non poter lavorare per la pubblica amministrazione. A mettere finalmente sullo stesso piano il servizio civile con il servizio militare sono intervenute due sentenze della Corte costituzionale: la 164 del 1985 e la 470 del 1989, che hanno sancito la pari dignità tra servizio civile e militare come forme di difesa della patria e stabilito la durata del servizio civile a 12 mesi come quello militare.

Un’altra svolta importante è arrivata nel 1998, quando la legge 230 ha riconosciuto l’obiezione di coscienza come un diritto del cittadino e istituito l’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile. 

Poi, la riforma. Nei primi anni 2000 l’avvicinarsi della sospensione del servizio militare ha spinto il servizio civile a una prima riforma. È nato, infatti, nel 2001 il Servizio civile nazionale, volontario, rivolto ai giovani tra i 18 e i 26 anni (con la Legge n. 64 del 2001 ) e finalmente aperto anche alle donne.

Nel 2005 con l’entrata in vigore della sospensione dell’obbligo di leva, il servizio civile non è più un’alternativa obbligatoria al servizio militare ma è diventato una scelta di vita personale.   

Nel 2006 le competenze gestionali del Servizio civile nazionale vengono trasferite alle Regioni e alle Provincie autonome che devono dar vita agli albi regionali degli enti del Servizio civile nazionale appartenenti al proprio territorio.

Nel 2017 il Servizio civile nazionale cambia denominazione e diventa Servizio civile universale (Decreto legislativo n. 40 del 2017).

La riforma, oltre a sottolineare l’apertura a tutti i giovani interessati a partecipare, stabilisce anche i settori di intervento e apre alle esperienze all’estero. 

Per approfondire: la storia del Servizio civile sul sito del Dipartimento nazionale

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