Gli anziani residenti in Emilia-Romagna

Gli anziani residenti in Emilia-Romagna al 1° gennaio 2024 sono oltre un milione e centomila, pari al 24,7% del totale della popolazione regionale.

Gli ultrasettantacinquenni sono circa 592mila (il 13,1% della popolazione complessiva) e le persone che hanno superato gli ottant’anni risultano oltre 370mila (l’8,2%).

Le previsioni demografiche

Le previsioni demografiche indicano nel periodo 2022-2042 un aumento di oltre 250/320 mila unità in tutte le fasce di età anziane (a seconda degli scenari), con una percentuale sul totale della popolazione regionale che, nel 2042, potrebbe superare il 29%

Stili di vita e stato di salute

La fonte dei dati è l'indagine Passi d'Argento.

Stili di vita

Oltre la metà delle persone ultra 64enni (56%) presenta un eccesso ponderale, comprendendo sia il sovrappeso (42%) sia l’obesità (14%). L’eccesso ponderale è più frequente negli uomini, nei 65-74enni, nelle persone con un  basso titolo di studio, con molte difficoltà economiche e in buona salute ma a rischio di malattia. Poco meno della metà (45%) delle persone ultra 64enni risulta non attiva dal punto di vista fisico; il dato regionale è inferiore a quello nazionale (53%). La sedentarietà è più diffusa negli uomini, nelle persone con 75 e più anni e con molte difficoltà economiche e aumenta al peggiorare delle condizioni di salute. La quota di sedentari è più bassa nei Comuni di montagna (40%).

Circa la metà (53%) della popolazione ultra 64enne consuma alcol. Un quarto (24%) è un consumatore potenzialmente a rischio per la salute, cioè assume più di una unità alcolica al giorno, abitudine più diffusa tra gli uomini dove raggiunge il 40%. Solamente il 10% di chi assume alcol in misura potenzialmente dannosa per la salute ha ricevuto nell’ultimo anno il consiglio di consumarne meno da parte di un medico o di un operatore sanitario.

Tra gli ultra 64enni il 56% non ha mai fumato, il 33% è ex-fumatore e l’11% fuma. La prevalenza di fumatori è più alta tra le persone con 65-74 anni, alta istruzione e con presenza di molte difficoltà economiche.

Problemi di vista, udito e difficoltà masticatorie

L’8% delle persone ultra 64enni riferisce di avere problemi di vista; tra questi ben la metà (52%) non porta gli occhiali.

L’11% ha difficoltà uditive; la maggior parte delle persone ultra 64enni con problemi di udito (97%) non porta una protesi acustica, mentre l’8% presenta serie difficoltà masticatorie; tra questi l’89% non porta una protesi dentale. Solo un terzo (32%) delle persone con difficoltà si è rivolto al dentista nel corso dell’anno; i motivi di questo non ricorso al dentista sono pensare di non averne bisogno (72%), non ritenerlo opportuno (11%), costo troppo elevato (9%) e difficoltà negli spostamenti (8%).

Sintomi di depressione

Il 16% degli ultra 64enni riferisce sintomi di depressione, più diffusi tra le donne, tra gli ultra 74enni, tra persone con bassa istruzione e con molte difficoltà economiche.

La maggioranza (78%) degli ultra 64enni con sintomi di depressione si rivolge a qualcuno in cerca di aiuto: il 21% si rivolge a un medico o a un altro operatore sanitario, il 18% parla con familiari e amici e il 38% a entrambi (medici/operatori sanitari e amici/familiari). Rimane una quota rilevante (22%) che non si rivolge a nessuno.

Patologie croniche

In Emilia-Romagna il 60% delle persone ultra 64enni riferisce almeno una patologia cronica, pari a una stima di 610.000 persone. La metà (50%) soffre di una o due patologie croniche e il 9% ne ha tre o più. La prevalenza di questi ultimi è più elevata tra le persone con 75 anni e più e con molte difficoltà economiche e aumenta al peggiorarsi delle condizioni di salute: si passa dal 2% degli ultra 64enni in buona salute al 15% di quelli a rischio di disabilità e al 24% di quelli con disabilità.

Diabete

Il 15% delle persone ultra 64enni soffre di diabete; la prevalenza è più alta tra gli uomini, le persone con molte difficoltà economiche e con disabilità. Tra gli ultra 64enni con diabete è maggiore la prevalenza di persone con ipertensione arteriosa (69%) o con fattori di rischio comportamentali, come l’inattività fisica (64%) e l’obesità (25%); solo il 10% consuma 5 o più porzioni di frutta e verdura e l’11% fuma. Il 56% degli ultra 64enni con diagnosi di diabete viene seguito per la cura e il controllo della patologia principalmente dal Medico di Medicina generale, il 25% dal Centro diabetologico e il 19% da entrambi.

Partecipazione

Essere una risorsa per famiglia e società

In Emilia-Romagna più di un terzo (37%) degli ultra 64enni, pari a una stima di oltre 370mila persone, rappresenta una risorsa per la famiglia, i conoscenti o l’intera collettività. Il 21% accudisce o aiuta spesso conviventi, il 17% si occupa di non conviventi (17%) e il 6% svolge attività a favore della collettività.

L’essere risorsa è una caratteristica maggiormente diffusa nelle donne, nelle persone sotto i 75 anni, con livello alto di istruzione, senza molte difficoltà economiche percepite e in buona salute. Pur con prevalenze inferiori, anche le persone a rischio di disabilità o con disabilità continuano a essere risorsa soprattutto a favore dei conviventi.

Rischio di isolamento sociale e accesso ai servizi

Il 17% della popolazione ultra 64enne è a rischio di esclusione sociale. Si stima così che circa 169mila ultra 64enni non abbiano partecipato a incontri collettivi, né frequentato altre persone o telefonato a qualcuno per chiacchierare. Il rischio di isolamento sociale è significativamente più alto tra le persone con 75 e più anni, con bassa istruzione, molte difficoltà economiche e disabilità. Tra gli ultra 64enni in buona salute e a basso rischio di malattia solo il 5% è a rischio di isolamento sociale, percentuale che sale in maniera statisticamente significativa al 20% nelle persone in buona salute ma a rischio di malattia, al 21% in quelle a rischio di disabilità e al 52% nei disabili. Il 25% delle persone ultra 64enni ha difficoltà a raggiungere almeno un servizio nella quotidianità; la situazione regionale è complessivamente migliore rispetto a quella nazionale.

Partecipazione ad attività sociali e a corsi di formazione

Poco più di un quarto (28%) delle persone ultra 64enni partecipa in una settimana normale ad attività con altre persone, per esempio va al centro anziani, al circolo, in parrocchia o presso sedi di partiti politici e di associazioni; un quinto il 20% ha partecipato negli ultimi 12 mesi a gite o soggiorni organizzati. Solo il 4% delle persone ultra 64enni ha partecipato nell’ultimo anno a corsi di formazione per adulti, come corsi di inglese e computer, o all’Università della Terza età; la frequenza è più alta tra gli uomini, i 65-74enni, le persone con alta istruzione, senza difficoltà economiche e in buona salute.

Il bisogno di aiuto nello svolgimento delle attività della vita quotidiana

Circa un terzo degli ultra 64enni (37%), pari a oltre 370mila persone, presenta problemi di autonomia nelle attività strumentali della vita quotidiana (IADL); il 12%, pari a 120.000 persone, presenta inoltre qualche forma di disabilità, ossia non è autonomo in almeno un’attività funzionale della vita quotidiana (ADL). La quasi totalità (99,6%) delle persone a rischio di disabilità o con disabilità riceve un aiuto per le attività nelle quali non è indipendente: tra queste, il 90% riceve aiuto dai familiari, il 36% è assistito da persone individuate e pagate in proprio (come ad esempio da badanti), il 15% da conoscenti, l’11% da operatori del servizio pubblico (quali Aziende sanitarie o Comuni), il 3% è assistito presso un centro diurno e il 3% ha supporto da associazioni di volontariato.

Ricorso servizi sanitari e sociosanitari

Circa un quinto (18%) delle persone ultra 64enni ha avuto un ricovero in ospedale di almeno due giorni nell’ultimo anno. La prevalenza cresce con l’età (15% tra i 65-74enni, 18% tra i 75-84enni e 29% tra gli ultra 84enni), con il peggiorare delle condizioni di salute (43% tra le persone con disabilità) e con la presenza di molte difficoltà economiche. Il 2% delle persone ultra 64enni è stato invece ospitato in una struttura di accoglienza nell’ultimo anno, come ad esempio una Casa Residenza Anziani (CRA) o una Casa di riposo; questa prevalenza cresce con l’età, raggiungendo il 7% tra gli ultra 84enni, ed è maggiore tra le donne, le persone con bassa istruzione, con molte difficoltà economiche e con disabilità (12%).

La quasi totalità (91%) delle persone ultra 64enni assume farmaci, percentuale che cresce con l’età in entrambi i generi: il 37% ne ha presi 1-2, il 44% tra 3 e 5 e il 19% 6 o più. Circa un sesto (14%) delle persone che assumono farmaci ha necessità di aiuto per prenderli. La corretta assunzione della terapia farmacologica (tipo di farmaco, orari di assunzione e dosaggi) è stata verificata dal medico di famiglia nel 40% degli ultra 64enni negli ultimi 30 giorni, nel 15% tra 30 giorni e 3 mesi fa; un quarto degli intervistati (25%) riferisce invece che la correttezza dell’assunzione farmacologica non è mai stata controllata.

Due quinti circa (40%) degli ultra 64enni è stato visitato dal medico di famiglia nell’ultimo mese, il 18% tra 1-3 mesi fa, con frequenza che cresce all’aumentare del numero di patologie. La percentuale di ultra 64enni che si sono rivolti negli ultimi 3 mesi al medico di famiglia per una visita cresce con l’età ed è maggiore tra le donne, nelle persone con difficoltà economiche e in quelle con disabilità.

Il 43% delle persone ultra 64enni si è recato dal dentista nell’ultimo anno, con maggior frequenza gli uomini, le persone con un alto livello di istruzione e senza difficoltà economiche; queste percentuali diminuiscono col crescere di età e disabilità.

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