Infanzia e adolescenza

Una definizione di Care leavers

Tratto da: “Neomaggiorenni e autonomia personale - Resilienza ed emancipazione” a cura di Paola Bastianoni e Federico Zullo. Carrocci editore, 2012

La letteratura internazionale denomina coloro che noi chiamiamo neomaggiorenni con l’espressione young adults in transition from care to adulthood, ovvero giovani adulti in transizione dall’assistenza (residenziale) all’età adulta e young people leaving care traducibile in giovani che lasciano la tutela. Da questa seconda definizione deriva il termine care leaver, che sta a indicare “colui che lascia l’assistenza”.

Nella letteratura italiana le definizioni utilizzate sono diverse, ma, al di là della variante dei termini, concernono tutti quei giovani in protezione e tutela pubblica che, una volta maggiorenni, perdono il diritto di essere protetti e supportati e sono obbligati ad una rapida adultità indipendentemente dalla contingenza del momento evolutivo, dal percorso di riparazione ancora in atto per lei/lui e per il sistema familiare; dagli obiettivi raggiunti da entrambi e/o ancora da raggiungere e dagli esiti che devono ancora essere consolidati; al di là, quindi, di ogni azione protettiva preventiva ai rischi psicosociali e/o psicopatologici facilmente identificabili.

Questi giovani diciottenni ancora vulnerabili, pertanto, richiedono e sollecitano le istituzioni e la comunità locale a mettere in campo nuovi e diversi percorsi protettivi di natura diversa che vanno dall’intervento educativo al sostegno familiare; dagli interventi di facilitazione economica riguardanti affitti, prestiti, mutui all’accesso ad aziende sensibili e disposte a riservare posti di lavoro; dall’ampliamento delle reti informali di solidarietà, amicizia e vicinato, alla costituzione di apposite associazioni in cui riconoscersi ed alle quali appartenere, come Agevolando che è nata nel nostro territorio prima di ampliarsi verso altre regioni italiane.

Non importano tanto, quindi, le motivazioni che hanno condotto questi giovani a una esperienza residenziale “fuori famiglia” (tutela extrafamiliare in seguito ad allontanamento dalla famiglia di origine, condizione di minore straniero non accompagnato o di rifugiato politico minorenne, collocamento per “messa alla prova” in un percorso penale minorile) e non conta la tipologia di contesto dal quale provengono (comunità socioeducativa, casa-famiglia, comunità familiare, famiglia affidataria, comunità ministeriale ecc.). Ciò che conta è la dimensione di rischio che si configura al compimento dei diciott’anni o, comunque, alla conclusione del progetto nel contesto residenziale.

Ciò che importa è pensare a quali interventi occorrono per sostenere facilitare e prevenire i rischi di un accesso obbligato all’adultità in assenza dei dovuti e necessari meccanismi di protezione e tutela.

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ultima modifica 2022-02-18T16:31:32+02:00
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