La Regione Emilia-Romagna pone le attività di mediazione interculturale e/o linguistico-culturale tra le azioni prioritarie delle proprie politiche di intervento in materia migratoria.

Per conoscere meglio le biografie, gli strumenti e le competenze dei protagonisti delle attività di mediazione, nell'aprile 2020 il servizio Politiche per l’integrazione sociale, il contrasto alla povertà e terzo settore, in collaborazione con il servizio Assistenza territoriale e con il supporto del progetto europeo FAMI ICare ha promosso una indagine sociale rivolta a chi, a vario titolo, opera come mediatore in Emilia-Romagna.

Sono stati invitati a compilare un apposito questionario anonimo online tutti i mediatori interculturali e/o linguistico-culturali della rete dei servizi pubblici del territorio regionale che si dedicano a un'utenza prevalentemente straniera: sportelli e centri informativi per stranieri, aziende USL, ospedali, consultori, scuole, centri per l’impiego, servizi per migranti, etc.
La ricerca prevede inoltre uno specifico approfondimento su chi opera nell’ambito della protezione internazionale.

Attraverso questa ricerca, la Regione ha voluto analizzare il ruolo dei mediatori e delle mediatrici che lavorano quotidianamente nei nostri servizi, scandagliando così una realtà professionale fondamentale ma ancora poco conosciuta, con un molteplice obiettivo:

  • Sapere dove e come operano questi professionisti
  • Comprendere le necessità tecniche e formative, per rafforzarne le capacità di intervento
  • Analizzare quali sono le evoluzioni professionali, le problematiche attuali, le possibili sfide future

I risultati dell'indagine

Per maggiori informazioni
Marzio Barbieri

Regione Emilia-Romagna

Jora Mato

Progetto I care