Emilia-Romagna: plurale, equa, inclusiva
Programma per l’integrazione sociale dei cittadini stranieri
La Regione riconosce il fenomeno migratorio quale componente strutturale del contesto regionale e, per esercitare la competenza in materia di integrazione sociale dei Cittadini e delle Cittadine di Paesi Terzi, ha stabilito un programma triennale (legge regionale n. 5/2004 “Norme per l’integrazione sociale dei cittadini stranieri immigrati”).
Programma triennale per una regione plurale, equa e inclusiva
Il Programma è uno strumento di indirizzo pluriennale “trasversale” per l’integrazione sociale dei cittadini di paesi terzi e si impegna per un'integrazione non discriminante, basata sulla parità di trattamento, sulla equità di accesso al sistema dei servizi e sulla apertura reciproca.
Il Programma è frutto di un percorso partecipativo ampio che ha coinvolto oltre 500 persone in rappresentanza di un vasto mondo di soggetti pubblici e del Terzo settore.
Le sfide della politica regionale e locale sono sostanzialmente due:
- migliorare l’integrazione socio-economica delle donne
- e sostenere la partecipazione responsabile e il protagonismo attivo delle nuove generazioni.
Le aree di intervento trasversali
Il fenomeno migratorio necessita di risposte sempre meno standardizzate: per arrivare a questo obiettivo si individuano 5 questioni trasversali da tenere in conto quando si immaginano politiche e gli interventi.
- Comunità e prossimità.
Le politiche e gli interventi di successo sono tali quando si riesce a lavorare con la comunità e quando si riesce a sensibilizzare l’intero contesto in una ottica interculturale. - Equità tra i generi e le generazioni.
Le politiche e gli interventi vanno letti in una ottica di genere e spesso intergenerazionale. - Autonomia e “capacitazione”.
Gli interventi di facilitazione all’inserimento dei CPT per essere efficaci devono considerare non solo le capacità delle persone, cioè le loro competenze, ma anche l’agibilità, cioè le condizioni per concretizzarle. - Mobilità e flussi “emergenziali”.
L’elevata mobilità internazionale e territoriale pone in discussione il “modello statico di immigrazione” su cui spesso poggiano ancora le politiche di integrazione. - Semplificazione e accesso digitale a servizi e prestazioni:
La spinta verso l’innovazione, la digitalizzazione e la semplificazione delle prestazioni della Pubblica amministrazione rappresenta un’importante occasione di facilitazione di accesso ai servizi e alle prestazioni che riguardano i CPT e pertanto va promossa e sostenuta.
Schede e priorità settoriali
Il Programma ha trovato una prima applicazione in 17 schede e priorità settoriali. Le schede rappresentano il luogo di sintesi tra le questioni “trasversali” individuate dal Programma e le specificità della singola tematica. (Le schede non sono naturalmente esaustive rispetto al perimetro di interventi possibili.)
- Accoglienza, flussi non programmati, richiedenti e titolari protezione internazionale (RTPI), minori stranieri non accompagnati (MSNA)
- Adolescenti e giovani
- Comunicazione e partecipazione
- Cooperazione internazionale
- Cultura e intercultura
- Lingua italiana a cittadinanza
- Lotta alla tratta e allo sfruttamento lavorativo
- Lotta alle discriminazioni
- Pari opportunità e contrasto alla violenza di genere
- Politiche abitative
- Politiche per il lavoro e l’imprenditorialità
- Politiche per la sicurezza
- Politiche sociali
- Salute e prestazioni sanitarie
- Salute mentale e dipendenze patologiche
- Scuola e formazione
- Sport
La pluralità è un valore, l’equità è un indirizzo strategico per ridurre le disuguaglianze e l’inclusione è la traiettoria verso cui tendere affinché nessuno si possa sentire o percepire estraneo.