Con l’obiettivo di offrire una panoramica sul fenomeno dello sfruttamento lavorativo e del lavoro sommerso, Anci Emilia-Romagna e Regione Emilia-Romagna hanno offerto nel 2023 un percorso gratuito di sensibilizzazione e di conoscenza base sul tema.

Rivolto ad associazioni, ai volontari e agli operatori della pubblica amministrazione (ad esempio insegnanti, educatori/educatrici, personale del settore sanitario e dei servizi sociali, ecc.) che si interfacciano con persone vittime di sfruttamento lavorativo, il percorso tuttavia, ambisce a raggiungere anche le persone comuni che, spesso, non immaginano quanto sia presente tale fenomeno nelle proprie realtà territoriali.

Il percorso ha proposto nei due mesi di svolgimento le principali strategie per riconoscere, prevenire e contrastare il fenomeno per aiutare soprattutto coloro che non si occupano professionalmente di questi fenomeni a prenderne conoscenza, affinché possano svolgere un ruolo importante nel riconoscere e segnalare un reato diffuso ma troppo spesso invisibile.

Gli incontri – 3 moduli da 2 ore ciascuno – si sono svolti online.

Nel corso del primo modulo (14 novembre 2023) sono stati forniti i dati più recenti relativi al fenomeno dello sfruttamento lavorativo in Italia per raccontarne dimensione e articolazione. Si è discusso di doping, di lavoro notturno e di infortuni, tra i relatori Marco Omizzolo, sociologo Eurispes e docente a contratto di Sociopolitologia delle migrazioni all’Università Sapienza di Roma e autore di numerosi saggi e ricerche, in particolare, sul lavoro gravemente sfruttato in agricoltura con riferimento alle lavoratrici e ai lavoratori stranieri.

Il secondo modulo ha avuto un focus territoriale per ciascuna delle 3 aree vaste regionali: Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena); Bologna e poi Romagna (Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna, Rimini).
Andrea Distefano (Operatore antitratta presso l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII), Paolo Fasano (Responsabile U.O. Politiche per l’immigrazione del Comune di Ravenna) e Lucia Gianferrari (Referente, per il comune di Reggio Emilia, delle azioni di tutela e inclusione socio-lavorativa per persone vittime di tratta e/o sfruttamento) hanno illustrato gli elementi utili a far emergere e riconoscere casi complessi di sfruttamento lavorativo, tratta e riduzione in schiavitù.

Nel terzo modulo Giovanni Di Dio (ANPAL Servizi Spa) si è soffermato sulle misure sostenute dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, sull’operato della rete territoriale e dei servizi di supporto alle vittime e, in ultimo, sulle strategie di prevenzione e sensibilizzazione volte a creare una cultura di contrasto allo sfruttamento lavorativo in ottica intersezionale e di genere.