Richiedenti e titolari di protezione internazionale
Cosa fa la Regione
In Emilia-Romagna, ormai da molti anni, si registra un costante flusso migratorio non programmato da Paesi Terzi. Sono diverse le cause che concorrono a produrre tale fenomeno, come ad esempio fattori legati alla sicurezza (persecuzioni etniche, religiose, razziali, guerre, ecc.), demografici/economici (invecchiamento, crescita della popolazione, ecc.) e ambientali (disastri naturali come inondazioni, uragani e terremoti). Questi flussi sono da considerare a tutti gli effetti movimenti strutturali che richiedono un impegno istituzionale e della società civile.
Se la prima accoglienza dei richiedenti protezione internazionale è riservata alla competenza dello Stato, il sistema pubblico dei servizi regionali e locali interviene successivamente per supportare i diversi sistemi di accoglienza territoriali (Sistema di Accoglienza e Integrazione, Centri di Accoglienza Straordinaria, Protezione Civile Nazionale, Accoglienza diffusa del Terzo settore) con progetti che danno continuità ai percorsi individuali di inclusione e per fornire risposte tempestive e competenti in termini interculturali.
La Regione Emilia-Romagna realizza gli impegni concordati a livello nazionale tra Governo, Regioni ed Enti locali e partecipa al Tavolo regionale di coordinamento per i flussi migratori non programmati presieduto dal Prefetto di Bologna al fine di supportare un'equa distribuzione territoriale dei migranti ed un modello di accoglienza quanto più diffuso presso strutture di medie e piccole dimensioni.
Infatti, rispetto alle altre aree del Paese, il modello emiliano-romagnolo di accoglienza si caratterizza per un elevato livello di diffusività; estesa è infatti la rete dei Comuni che, risultano ospitare richiedenti asilo e rifugiati in strutture CAS oppure che sono direttamente titolari di progettazioni SAI.
La Regione, oltre a riservare un’attenzione particolare su questo tema nell’ambito del Programma triennale per l’integrazione dei cittadini stranieri (scheda a pag. 30) e della programmazione sociale e sanitaria, concorre a realizzare un modello di accoglienza e inserimento sociale sempre più connesso ed integrato a livello territoriale.
La Regione interviene su tre principali assi di lavoro:
- Il monitoraggio statistico sulla situazione dei richiedenti asilo e rifugiati in Emilia-Romagna
- L'azione di sistema "Emilia-Romagna Terra d'Asilo"
- Approfondimenti, convegni e formazione
A chi rivolgersi
Area Programmazione sociale, integrazione e inclusione, contrasto alle povertà
Settore Politiche sociali, di inclusione e pari opportunità
viale Aldo Moro 21 - 40127 Bologna
0515277206
0515277485
politichesociali@regione.emilia-romagna.it
politichesociali@postacert.regione.emilia-romagna.it
Per approfondire
- Progetto europeo FAMI "ICARE", su salute e vulnerabilità dei titolari o richiedenti di protezione internazionale. E' attualmente in corso e vede come capofila la Regione Emilia-Romagna.
- Per un aggiornamento costante di livello nazionale su questi temi è possibile consultare il cruscotto giornaliero del Ministero dell'Interno nonché i dati del Sistema di Accoglienza e Integrazione (SAI) a cura del Servizio Centrale.
- Sister-Hub
Il portale emiliano-romagnolo di supporto specialistico sui temi di interesse per i migranti con nuova veste grafica e contenuti aggiornati Vai al sito