Il

codice deontologico denominato ”Carta di Roma”

nasce per iniziativa dell’

Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR)

che, a seguito della strage di Erba del 2007 - quando nei media si dava per scontato, sbagliando, che l'autore del reato fosse il marito tunisino di una delle vittime -, scrisse ai direttori delle maggiori testate giornalistiche italiane per sottolineare come il drammatico evento fosse stato reso ancora più grave da ciò che, in termini di pregiudizi razziali, ne era seguito a livello mediatico. A seguito della lettera, lo stesso UNHCR, il

Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti (CNOG)

e la

Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI)

costituirono un gruppo di lavoro per elaborare un protocollo, collegato alla carta dei doveri, sul tema dell’immigrazione e dell’asilo.

Approvata ufficialmente da FNSI e CNOG fra il maggio e il giugno 2008, la Carta di Roma fornisce delle linee guida ad una informazione equilibrata ed esaustiva su richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti, sollecitando in particolare i giornalisti ad “adottare termini giuridicamente appropriati”, nonché ad “evitare la diffusione di informazioni imprecise, sommarie o distorte” come pure “comportamenti superficiali e non corretti, che possono suscitare allarmi ingiustificati”.

Associazione Carta di Roma
Nel 2011 viene compiuto il passo successivo con l’istituzione formale dell’Associazione Carta di Roma, il cui compito è di sviluppare le attività previste dall'omonimo codice deontologico. Tra queste si segnalano, in particolare, la formazione e l’aggiornamento professionale per i giornalisti e la nascita di un osservatorio indipendente con il compito di produrre rapporti di monitoraggio semestrali sul modo in cui evolve l’informazione riguardante il fenomeno migratorio.

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