L'Emilia-Romagna si configura sempre più come una realtà multietnica.
In questo contesto la comunicazione svolge un ruolo fondamentale nella creazione di un modello sociale e culturale rinnovato, aperto e attento al rafforzamento della coesione sociale.

Per questi motivi, a partire del 2009, la Regione Emilia-Romagna sostiene Protocolli d'intesa sulla comunicazione interculturale.

Ad Alt®a voce (PDF - 84.2 KB), il Protocollo d'intesa regionale sulla comunicazione interculturale (il 2° dopo quello firmato nel 2009), vuole essere lo strumento politico-istituzionale per costruire e facilitare legami di rete tra soggetti istituzionali, di categoria, del mondo dei media e della società civile, in modo da sviluppare programmi che mantengano viva la riflessione e l'attenzione sul ruolo della comunicazione interculturale nei processi di inclusione sociale. 

L'intesa, attivata nel 2014 e conclusa nel 2017, ha avuto diversi obiettivi:

  • Contribuire a migliorare la qualità dell'informazione prodotta dai media locali sui temi dell'immigrazione e dell'asilo
  • Promuovere il protagonismo diretto dei migranti su giornali, radio, TV, web
  • Aiutare i giovani a comprendere le dinamiche interculturali nella società dell'informazione
  • Migliorare la comunicazione pubblica sulle politiche e le iniziative istituzionali in un'ottica interculturale

I firmatari del documento sono stati una trentina.
Oltre alla Regione hanno aderito: Corecom Emilia-Romagna, Associazione della Stampa Emilia-Romagna (Aser), Associazione italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale, Consulta regionale per l'integrazione sociale dei cittadini stranieri immigrati, Università di Bologna - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali e Master in Giornalismo, rappresentanze regionali di Anci e Upi, Legautonomie Emilia-Romagna e Uncem Emilia-Romagna, Ufficio scolastico regionale, alcuni Centri interculturali, le agenzie di stampa "Redattore Sociale" e "Dire", Rete MIER - Media Interculturali Emilia-Romagna, il Centro per l'educazione ai media Zaffiria, l'onlus Cospe, e altri soggetti pubblici e privati.

Il Protocollo, oltre a rappresentare un documento di riferimento per operatori del settore, ha impegnato i firmatari a operare in più ambiti, ciascuno in base alle proprie specificità. 

Gli assi di lavoro del Protocollo sono stati tre:

  • Ricerca e formazione sulla comunicazione interculturale
  • Attività di media education in abito scolastico ed extrascolastico
  • Promozione e valorizzazione dei media interculturali

Tra le principali attività realizzate si segnalano le seguenti:  

La Relazione di monitoraggio finale (PDF - 882.5 KB), oltre a presentare le attività realizzate in applicazione del protocollo dal 2014 al 2017, evidenzia anche i punti di forza e debolezza dell’esperienza, tracciando un bilancio complessivo sulle attività realizzate.

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